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Lampard phantom goalGetty Images

Il goal fantasma di Lampard in Germania-Inghilterra: il grande caso del Mondiale 2010

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Steven Gerrard, Frank Lampard, Wayne Rooney, Jamie Carragher, John Terry, Ashley Cole. E poi Carrrick, Crouch, Defoe, Milner. Tutti con la giusta maturità, esperienza. Allenatore: Fabio Capello. Probabilmente l’Inghilterra che nel 2010 è partita alla volta del Sudafrica è stata una delle più forti, attrezzate e pronte di sempre per provare a riportare la Coppa del Mondo a casa dopo 44 anni, anche se il grido “it’s coming home” non era ancora diventato un cavallo di battaglia.

Ad interrompere quel sogno è stata, come spesso capita nella storia calcistica anglosassone, la Germania, in uno degli ottavi di finale più controversi nella storia del calcio, passato alla storia proprio come la finale del 1966 per un caso di goal fantasma. Stesso episodio, stesse avversarie, diverso finale. Se in quell’occasione a far discutere fu la rete di Hurst convalidata in favore inglese, 12 anni fa è accaduto il contrario: un tiro di Lampard sbattuto sulla traversa, rimbalzato oltre la linea e poi uscito. Un goal-non-goal che ha poi sancito l’eliminazione dell’Inghilterra e lasciatostrascichi pesanti, difficili da superare.

Il Mondiale dell’Inghilterra fino a quel momento era stato ben lontano dalla brillantezza che ci si poteva aspettare, anche perché a tenere banco era stata soprattutto la questione portiere nella fase a gironi: David Green aveva iniziato da titolare il primo match del gruppo C contro gli Stati Uniti, ma si era lasciato scappare un pallone molto facile su un tiro di Dempsey che è finito per costare l’1-1.

Il ritorno di David James in porta - proposto da Capello e voluto dai giocatori - ha dato più sicurezza alla squadra, che è poi riuscita a passare il turno pareggiando con l’Algeria e battendo la Slovenia, accontentandosi però di un secondo posto che ha così rimesso gli inglesi di fronte alla Germania, che aveva vinto il gruppo D.

Fabio Capello EnglandGetty Images

La giovanissima Mannschaft che quattro anni dopo in Brasile avrebbe alzato la coppa al cielo stava vivendo un periodo di transizione, ma era arrivata in Sudafrica con l’entusiasmo della gioventù dei Müller e dei Neuer, più i vari Khedira, Özil, Boateng e i già esperti Lahm, Schweinsteiger, Podolski, Klose. Una squadra forte, capace di giocare un grande calcio, e che non ha mancato di dimostrarlo nemmeno nell’ottavo di finale di Bloemfontein.

Sotto il suono assordante delle vuvuzelas, David James è stato subito chiamato in causa da Özil dopo tre minuti, poi al 20’ si è arreso al solito Miro Klose, assistito direttamente da Neuer su rinvio dal fondo, con la forte complicità della difesa inglese. Il raddoppio di Podolski sembrava aver messo in discesa il match per la Germania, ma un’improvvisa reazione dei Tre Leoni partita da un colpo di testa di Upson al 37’ rischiava di far totalmente girare la partita. Ad un solo goal dal pari, infatti, l’Inghilterra ha iniziato a spingere e mettere in seria difficoltà la difesa tedesca.

L’episodio incriminato è arrivato appena 53 secondi dopo il 2-1, con 37 minuti e 42 secondi sul cronometro. Dopo un ottimo recupero palla a centrocampo, l’azione è proseguita con Defoe, fermato al limite dell’area da un tackle di Friedrich. La palla è schizzata nella zona di Lampard, che è arrivato a concludere dal limite dell’area trovando una palombella che ha sorpreso Neuer. La palla ha toccato la parte inferiore della traversa, è rimbalzata sul terreno di gioco ben oltre la linea di porta, poi ha nuovamente toccato la traversa prima di finire tra le mani di Neuer, che l’ha rimessa in gioco immediatamente — e per poco Podolski sul prosieguo dell’azione non segnava immediatamente il 3-1.

“Ho subito capito cosa fosse successo, così ho subito tolto la palla dalla porta sperando che non capissero che fosse entrata. Ho cercato di non avere reazioni” ha ammesso il numero uno tedesco in seguito.

Si sono scatenate le proteste dei giocatori inglesi, che avevano visto chiaramente come la palla avesse rimbalzato oltre la linea: Lampard aveva già esultato, così come lo stesso anche Fabio Capello in panchina, prima di mettersi le mani nei capelli dall’incredulità.

Sembrava se ne fossero accorti un po’ tutti, evidentemente tranne l’arbitro Jorge Larrionda, considerato un fischietto di primissimo ordine: uruguagio, 42 anni, era al suo secondo Mondiale dopo Germania 2006, dove aveva diretto anche la semifinale tra Francia e Portogallo. Sarebbe dovuto esserci anche in Corea-Giappone nel 2002, se non fosse stato per una sospensione dovuta ad un’indagine su irregolarità arbitrali e corruzione condotta dalla federazione nel suo paese.

Jorge LarriondaGetty Images

Era stato insignito del premio di miglior arbitro sudamericano nel 2007 e nel 2009 (in quest’anno fu anche il quarto assoluto a livello globale) secondo la classifica dell’IFFHS. Un premio che ha vinto anche nel 2011, quando arbitrò la sua ultima finale, quella di Recopa Sudamericana.

Quella tra Germania ed Inghilterra è stata la sua ultima partita diretta ad un Mondiale, visto che gli è costata l’esclusione dal torneo. L’anno dopo è arrivato il suo ritiro dai campi: è subito passato dietro ad una scrivania alla FIFA, occupandosi della designazione degli arbitri per i grandi tornei organizzati dalla federazione internazionale.

In quel pomeriggio di Bloemfontein ad assisterlo, dal lato di campo in cui si è consumato l’episodio, c’era il guardalinee Mauricio Espinosa, che pochi giorni dopo il misfatto ha ammesso l’evidente errore a El Pais.

“È stato un tiro molto veloce e non l’ho visto molto bene, anche se ero nella posizione giusta. All’intervallo non abbiamo visto nemmeno un replay, ma avevamo la sensazione di cosa fosse successo. Poi quando l’abbiamo visto in tv abbiamo realizzato. È stato un grande dispiacere perché ci eravamo preparati a lungo. Poteva succedere a chiunque. La vita va avanti”.

L’Inghilterra in realtà avrebbe avuto un tempo intero per pareggiare e non ci andò nemmeno tanto lontana, visto che proprio lo stesso Lampard è arrivato anche a colpire una clamorosa traversa nel secondo tempo. Poi però si è scatenato Thomas Müller,la cui doppietta ha definito il 4-1 finale con cui la squadra di Löw ha conquistato il quarto di finale. Avrebbe battuto 0-4 l’Argentina di Maradona prima di arrendersi alla Spagna, poi campione del mondo, in semifinale. La corsa dell’Inghilterra, invece, si è fermata ancora prematuramente, con tanti rimpianti per un goal che avrebbe davvero potuto ribaltare la situazione.

Germany England 2010Getty Images
“Ero sicuro fosse entrata, era rimbalzata dentro e ne avevo la piena consapevolezza” ha spiegato lo stesso Lampard a mente fredda, undici anni dopo, “per questo è stato molto frustrante. Avevamo iniziato malissimo, ma se avessimo segnato il 2-2 avremmo avuto una spinta decisamente diversa. Poi ho preso anche una traversa, la Germania ha segnato il 3-1 e la partita è finita”.

È stata anche l’ultima partita di Fabio Capello ad un grande torneo: nel febbraio 2012 ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni da commissario tecnico dopo il Terry-gate e la revoca della fascia di capitano al difensore del Chelsea senza interpellarlo. Al Guardian nel 2020 è tornato su quell’episodio.

“Resta la cosa più incredibile che mi sia mai successa. È fisica: quando la palla tocca la traversa e poi schizza in quel modo dopo aver rimbalzato sul terreno, è goal”.

In seguito il tecnico friulano propose anche alla FIFA di aggiungere gli arbitri di porta, già in fase sperimentale a livello UEFA per volontà di Platini e visti anche ad alto livello dal 2012 al 2017, vedendosi rispondere picche. Oggi, con la tecnologia, un episodio di quel genere probabilmente non si verificherebbe più. E si dice che proprio quell’episodio fu determinante per l’introduzione della tecnologia del calcio, a partire dalla Goal Line Technology fino al Var. L’Inghilterra, però, non l’ha mai dimenticato.

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