Ha già segnato qualcosa come 14 goal in 25 partite col PSG, ovvio quindi che alla Juventus qualcuno si stia mordendo le mani per la cessione di Moise Kean, oggi protagonista assoluto a Parigi.
Dietro la cessione del giovane attaccante all'Everton nell'estate del 2019, secondo le voci, ci sarebbero state ragioni di bilancio. Ipotesi questa però seccamente smentita dal fratello maggiore di Kean, Giovanni, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport'.
“Penso che la Juventus non avrebbe mai voluto lasciarlo partire. Non è stata una questione di soldi. Credo sia stata una scelta dell’allenatore che era appena arrivato (Sarri). Fosse rimasto Allegri, Moise non sarebbe mai stato venduto”.
In questa Juventus peraltro uno come Kean avrebbe probabilmente trovato i suoi spazi, eccome.
“Certamente, non avrebbe avuto molti problemi. Parliamo di uno dei migliori club in Europa e ci sarebbe stata tanta concorrenza. Dybala, Ronaldo, Morata… ma le stelle ci sono anche nell’attacco del Psg. Icardi, per esempio, per me è uno dei più forti in circolazione. Però ha giocato meno di Moise. Se uno è forte, gioca ovunque”.
Giovanni Kean infine racconta la notte di Barcellona, quando il fratello ha realizzato il goal del momentaneo 1-3 sotto gli occhi di Messi.
“Alla fine si sono pure stretti la mano. Mi ha detto che ha realizzato un sogno, fino a poco tempo fa si divertiva a usarlo alla Play Station. Poche volte l’ho visto tanto sicuro di sé. Sembrava che una partita del genere l’avesse giocata già una trentina di volte. Quando scende in campo così, non ce n’è per nessuno”.


