Il Sudamerica ha Brasile e Argentina come massime rappresentanti. L'Europa? Italia, Germania, Francia. Quando si parla di Nazionali, ogni continente puà contare su compagini storiche, grazie ai titoli vinti. Oltre le due grandi confederazioni, in Asia e Africa, le rappresentative d'elite si sono alternate, senza mai avere una continuità assoluta nell'ultimo secolo.
Se viene preso in considerazione l'Oriente, non si può non parlare di Arabia Saudita, Corea del Sud, Iran e Giappone. Sono queste le squadre che hanno avuto più fortuna ai Mondiali e nelle competizioni del proprio continente. Durante le qualificazioni sono sempre le favorite ed una loro caduta verticale porta ad un caso in negativo per loro o in positivo per chi, per un breve o lungo perido, è riuscito a sostituirle. Anno dopo anno, sorprese e flop.
Stavolta i titoli negativi, derivanti da risultati altrettanto difficili da digerire, sono sicuramente per il Giappone. La Nazionale del Sol Levante non è mai stata una big mondiale, ma è riuscita a farsi spazio nel calcio asiatico prima e internazionale poi negli ultimi 25 anni, grazie alla qualificazione ai Mondiali del '98 e a tutti quelli successivi. Ora la striscia è in reale pericolo.
A Qatar 2022, Mondiale che si svolgerà come noto per la prima volta in autunno, la selezione nipponica rischia veramente di non esserci. Nell'ultima fase di qualificzione al torneo asiatico, il Giappone ha infatti rimediato due sconfitte nelle prime tre gare (contro Oman e Arabia Saudita), riuscendo a vincere solamente contro la Cina, tra l'altro di misura per 1-0 senza brillare.
Il calcio giapponese è esploso negli anni '90 grazie a Captain Tsubasa (Holly & Benji) e ad una generazione di giovani decisa a ripercorrere nella realtà quanto fatto dai personaggi di Yoichi Takahashi, l'autore del manga del pallone più famoso e importante della storia.
La J-League è cresciuta, ha attirato campioni da tutto il mondo, ma soprattutto i calciatori della Nazionale nipponica sono riusciti ad emergere in tutto il mondo, da Nakata a Kagawa, da Nakamura a Honda. Ora però la nuova generazione non ha campioni di prima fascia, il che è riflesso negli scarsi risultati della rappresentativa guidata da Hajime Moriyasu, dal 2018 alla guida della Nazionale.
La difesa della Nazionale, composta da Yoshida, Tomiyasu, Nagatomo e Sakai è sicuramente il punto forte, nonostante le due sconfitte. I problemi sono derivanti da un centrocampo senza stelle e da un attacco sterile in cui il solo Minamino non basta. Un goal in tre gare e futuro per nulla roseo.
Dal gruppo B di qualificazione ai Mondiali le prime due approderanno direttamente in Qatar, mentre la terza dovrà vedersela con la collega del girone A e dunque sfidare un team del centro-america per un posto ai Mondiali. Un lungo percorso al quale il Giappone potrebbe nemmeno arrivare, vista la presenza della sorpresa Oman e delle lanciate Australia e Arabia Saudita.
Per ora non si può parlare di tracollo, ma di certo il Giappone non era in tali difficoltà da metà anni '90, da quando nessuno si aspettava niente da tale Nazionale. Nel corso degli ultimi due decenni la situazione si è ribaltata e un addio ai Mondiali rappresentarebbe un grande problema sportivo ed economico, sulla scia delle Olimpiadi in cui nè la Nazionale maschile nè quella femminile, nonostante i Giochi in casa, sono rìuscite a portare a casa una medaglia.
