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Alexis Sanchez Inter Juventus Coppa ItaliaGetty Images

I "numeri impietosi" di Sanchez: solo due goal in stagione

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Anche contro la Juventus, non è stata la sua serata. Poteva esserlo, almeno marginalmente, nel momento in cui ha calciato a botta sicura quel pallone che Merih Demiral con un salvataggio miracoloso ha mandato in corner sulla linea di porta. E invece Alexis Sanchez ha fatto registrare per l’ennesima serata un altro ‘zero’ alla casella dei goal fatti. Il misero bilancio stagionale è di due reti: contro Torino e Sassuolo, a novembre. Stop. Due goal in ventuno partite per quella che dovrebbe essere la terza bocca di fuoco dei nerazzurri. Qualcosa non torna.

Che il cileno non sia più quel giocatore devastante visto tra Udinese, Barcellona e Arsenal, è ormai lampante. Da quando ha lasciato i Gunners nel gennaio 2018, con il suo passaggio allo United, ha segnato soltanto undici reti nel giro di tre stagioni e mezzo. E pensare che dal 2010/11 andava sempre e costantemente in doppia cifra in tutte le competizioni ogni anno. Fino alla stagione 2016/17, la sua migliore sotto il profilo dei goal: 30. Si parlava di lui come di uno dei giocatori migliori a livello mondiale. Poi, dopo l’addio al nord di Londra, è cambiato tutto. In peggio.

Alexis Sanchez, InterGetty

Certamente le scorse settimane l’ex Nino Maravilla non le ha vissute nella serenità più totale. Le voci di un possibile scambio con Dzeko - nate come ha detto Marotta “dall’eccessiva audacia degli agenti dei calciatori" - non lo hanno certamente avvicinato all’ambiente. È stato anche chiamato immediatamente in causa per necessità, a fianco di Lautaro, per sostituire lo squalificato Lukaku nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Juventus. Neanche questa volta però è scattata la scintilla in cui speravano i tifosi nerazzurri e Antonio Conte.

Soltanto 6 i goal di Sanchez dal suo arrivo all’Inter un anno e mezzo fa, è la sua media goal più bassa in carriera, pari con il Manchester United: un goal ogni nove partite. All’Arsenal viaggiava ad un centro ogni due partite, al Barcellona uno ogni tre, all’Udinese uno ogni cinque. Un rendimento che non può lasciare soddisfatto Antonio Conte, che dopo la partita, in conferenza stampa, ha evidenziato senza giri di parole le difficoltà del proprio numero 7.

"Non so se era stanco, sicuramente ha cercato di dare il massimo anche lui, ma sotto porta dev'essere più cinico. Anche perché i numeri sono impietosi per gli attaccanti e i suoi devono essere migliori".

La continuità fisica di certo non lo sta premiando: qualche infortunio muscolare di troppo lo sta rallentando. D’altro canto è anche vero che il chilometraggio a 32 anni, con 700 partite sulle spalle, si fa sentire. Da un talento come il suo, però, l’Inter si aspetta colpi, giocate, idee.

Quelle idee che per ora stanno mancando. Quelle di cui l’Inter avrebbe estremo bisogno, specialmente nei momenti chiave delle partite. In una stagione dai ritmi logoranti, in cui anche il ‘terzo’ dell’attacco deve recitare un ruolo al pari degli altri due. Ma Lukaku è a quota 20, Lautaro a 12. Poi c’è Hakimi a 6. Persino D’Ambrosio a 3. Poi, in un gruppone, Sanchez a 2. Qualcosa non va.

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