Pubblicità
Pubblicità
Hakimi Theo GFX

Hakimi e Theo Hernandez, due stelle a Milano: un doppio rimpianto Real

Pubblicità

Da Brehme a Cafù, passando per Serginho e Roberto Carlos e poi ancora Maicon ed i miti Maldini e Zanetti. Pur restando alla storia relativamente recente, non si può non notare che le sfide tra Milan e Inter hanno spesso rappresentato anche il palcoscenico ideale sul quale far scatenare alcuni tra i più grandi esterni di sempre. Sia nerazzurri che rossoneri, nel corso dei decenni, hanno accolto a Milano giocatori di fascia non dotati non solo di qualità fuori dal comune, ma anche di quelle peculiarità tattiche che poi hanno portato in molti casi a contribuire alla trasformazione dell’esterno difensivo.

Se oggi il ruolo di terzino viene inteso in maniera molto diversa rispetto a non molti anni fa, lo si deve anche a loro e ad altri campioni dello stesso calibro, oltre a quei ragazzi che sono cresciuti seguendo la loro scia e che stanno emergendo come nuovi straordinari interpreti del ruolo.

Due di essi oggi giocano proprio all’ombra del Duomo e si preparano a dare vita ad una sfida nel prossimo Derby della Madonnina, di un valore qualitativo tale da poter potenzialmente risultare decisivo per le sorti del match: Achraf Hakimi e Theo Hernandez.

Uno agisce sull’out destro nerazzurro, l’altro su quello sinistro rossonero e la cosa vuol dire che saranno chiamati ad un vero e proprio ‘faccia a faccia’. Da un lato ci sarà un giocatore che gli appassionati italiani stanno imparando a conoscere, dall’altro ci sarà un avversario che, approdato al Milan quasi in sordina nell’estate del 2019, ha visto la maggior parte delle sue prestazioni essere commentate sempre lo con lo stesso aggettivo: devastante.

Ad Hakimi è bastato poco per far capire che nel campionato italiano può essere più che un semplice fattore. Hernandez si conosce ovviamente già meglio in Italia, poiché ha già un anno di Serie A alle spalle. Nella scorsa stagione quattro partite di attesa sono state sufficienti per prendersi una maglia da titolare e non lasciarla più. Veloce e potente, copre l’intera fascia con una facilità tale da fungere, nel corso della gara, da vero e proprio attaccante esterno (lui tra l’altro ama accentrarsi per poi penetrare in area e calciare). I numeri della sua prima annata in rossonero parlano chiaro: 33 partite di campionato sono state condite da sei reti e cinque assist. Numeri da giocatore offensivo, ma il tutto è stato reso ancor più importante dall’ottimo lavoro anche in fase difensiva.

Hakimi ed Hernandez in comune hanno molto di più del giocare entrambi a Milano e dell’essere tra i più forti esterni del panorama calcistico europeo. Ad unirli c’è anche un passato che li ha visti compagni di squadra nel Real Madrid.

Achraf Hakimi Real Madrid 29102917Getty

Il laterale nerazzurro ha passato una vita con la maglia dei Blancos addosso. Nato a Madrid nel 1998, è entrato nel settore giovanile delle Merengues ad appena 8 anni e da lì ha iniziato un lungo percorso che l’ha portato a fare tutta la trafila fino alla prima squadra. Come la maggior parte dei prodotti dei vivaio del Real, ha fatto il suo esordio tra i professioni con il Castilla, la seconda squadra del club. Nel 2016 fu Santiago Solari a fallo esordire in Segunda Division B e a dargli poi fiducia per tutto il resto dell’annata.

Il Real Madrid lo notò nell’Ofigevi, squadra nella quale da bambino veniva costantemente schierato con i ragazzini più grandi di lui d’età e se lo assicurò per una manciata di palloni. Per lui, nato in Spagna da genitori marocchini, fu la svolta che gli ha cambiato la vita.

“I miei genitori sono venuti da zone nelle quali c’è poco lavoro, hanno dovuto lottare tanto. Quando mio padre mi ha detto che ero stato preso dal Real ho pensato che fosse uno scherzo”.

L’esordio in prima squadra è arrivato nel 2017, quando si è guadagnato l’ingresso nel gruppo allenato da Zidane a tempo pieno. Chiuso da Carvajal, ha totalizzato 9 presenze in Liga alle quali si aggiunsero 5 in Coppa del Re, 2 in Champions League ed 1 nel Mondale per Club. Abbastanza per mettere in bacheca i primi titoli della sua giovane carriera (Champions e Mondiale per Club), poche per totalizzare un minutaggio sufficiente.

Al termine dell’annata, con l’obiettivo di farlo crescere, il Real l’ha ceduto in prestito biennale al Borussia Dortmund, squadra con la quale Hakimi è esploso definitivamente. Inizialmente ha faticato per superare nelle gerarchie di Favre il titolare Piszczek, ma una volta che ci è riuscito è diventato il padrone della fascia destra. Nonostante due stagioni vissute da protagonista assoluto e nonostante gli straordinari progressi mostrati, a Madrid hanno poi deciso di non puntare su di lui e di cederlo all’Inter a fronte di un esborso da 40 milioni più bonus.

In Spagna la notizia della sua cessione ha destato scalpore e nel mondo Real sono stati in molti coloro i quali hanno in particolare puntato il dito contro Zinedine Zidane. Al tecnico francese è stato rimproverato il fatto di voler puntare su due elementi più abili in fase difensiva come Carvajal ed Odriozola, piuttostoche sulle qualità di un talento assoluto.

Theo Hernandez Real Madrid 2017-18Getty Images

Diverso è stato invece il cammino che ha condottoTheo Hernandez al Real Madrid. Nato a Marsiglia nel 1997, è cresciuto in una famiglia da anni strettamente legata al mondo del calcio. Suo padre è stato un difensore di buon livello tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni 2000 e suo fratello Lucas gioca nel Bayern Monaco.

Proprio come suo fratello è cresciuto nel settore giovanile dell’Atletico Madrid, squadra nella quale ha militato anche suo padre per un breve periodo, e quando è approdato al Real aveva già alle spalle esperienze con la seconda squadra dei Colchoneros e soprattutto una vissuta in prestito all’Alaves in Liga.

Proprio le prestazioni sfornate nella sua prima stagione nella massima serie spagnola, hanno convinto il Real Madrid a scommettere forte su di lui. Nell’estate del 2017 i Blancos hanno infatti versato tutti i 30 milioni previsti dalla clausola rescissoria inserita nel suo contratto, pur di metterlo a disposizione di Zidane.

Chiuso da Marcelo, ha collezionato 13 presenze in Liga, 6 in Coppa del Re, 3 in Champions League ed 1 in Supercoppa di Spagna, che gli hanno consentito di mettere in bacheca Champions, Supercoppa Europea, Supercoppa di Spagna e Mondiale per Club.

Come Hakimi, anche lui nell'estate del 2018 ha lasciato il Real Madrid per iniziare un’avventura in prestito alla Real Sociedad, al termine del quale è stato acquistato dal Milan per 20 milioni di euro.

“Firmare per il Real Madrid mi ha cambiato la vita. Mi ha permesso di competere ad altissimi livelli e di arrivare fino a qui. E’ stata una tappa importante della mia carriera”.

Potevano essere due stelle del Real, saranno due grandi protagonisti del derby. A Madrid probabilmente qualcuno li starà rimpiangendo pensando al fatto che le Merengues avevano già in casa gli esterni del futuro. Quello che è certo è cheInter e Milan hanno avuto il coraggio di scommettere su Hakimi ed Hernandez ed ora si godono i frutti della loro scelta.

Il confronto tra i due sarà straordinario: una sfida nella sfida.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0