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Champions League trophy Gazprom ArenaGetty/GOAL

Conflitto tra Russia e Ucraina: cosa succede nel mondo del calcio

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L'invasione della Russia all'Ucraina è realtà: nella notte è partita l'operazione massiccia atta a difendere il Donbass, ossia il territorio ucraino filo-russo dichiaratosi indipendente da Kiev. Gli attacchi militari, oltre che la capitale ucraina, hanno colpito anche città strategiche come Kharkiv e Odessa, dando ufficialmente inizio ad una situazione a lungo scongiurata e tutt'ora condannata dai leader europei e dal presidente americano Biden.

Il conflitto porta con sé inevitabili ripercussioni anche sul mondo del calcio, non solo a livello nazionale ma anche europeo: dalla sospensione del campionato ucraino ai dubbi sulla sede della finale di Champions League, facciamo chiarezza.

SOSPESO IL CAMPIONATO UCRAINO

L'imposizione della legge marziale in Ucraina ha automaticamente generato la sospensione delle varie attività sportive compresa, ovviamente, quella relativa al massimo campionato di calcio, ossia la Prem"jer-liha. La ripresa del torneo, dopo la pausa invernale, era fissata per il 25 febbraio e dunque non potrà avvenire: in testa alla classifica troviamo lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi, attualmente bloccato in un hotel di Kiev e in contatti costanti per cercare una soluzione che possa al più presto riportarlo in Italia nella massima sicurezza.

L'APPELLO DEI GIOCATORI BRASILIANI DI DINAMO KIEV E SHAKHTAR DONETSK

Tra i più scossi vi sono, ovviamente, i giocatori e in particolare quelli brasiliani, lontani migliaia di km di distanza dai loro affetti più cari. La bandiera verdeoro, peraltro, rappresenta una grande fetta all'interno del contesto calcistico ucraino, soprattutto nei due club di maggiore riferimento, ossia Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk: attraverso le parole dell'ex Sassuolo Marlon, il gruppo brasiliano ha voluto lanciare un appello al governo del Paese sudamericano, affinché si trovi un modo per rientrare in patria al più presto e sfuggire alle grinfie del conflitto.

"Siamo qui riuniti, noi della Dinamo e dello Shakhtar, assieme alle nostre famiglie. Siamo qui in attesa, chiusi in un hotel, a causa di questa situazione. Chiediamo il vostro aiuto per mezzo di questo video. Manca combustibile nelle città, le frontiere sono chiuse, aeroporti chiusi. Non possiamo uscire dal Paese. Chiediamo il sostegno del Governo del Brasile. Speriamo che voi possiate aiutarci, promuovere questo video perché arrivi a più persone possibili".

LA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE CAMBIA SEDE: DA SAN PIETROBURGO A PARIGI

Il conflitto russo-ucraino cambia i piani dell'UEFA in merito alla sede della finale di Champions League, inizialmente in programma il prossimo 28 maggio proprio aSan Pietroburgo, in Russia. La riunione straordinaria del Comitato Esecutivo dell'UEFA, tenutasi venerdì 25 febbraio, ha stabilito che la finale di Champions League cambierà sede: l'atto finale del torneo si giocherà sempre il 28 maggio ma allo Stade de France di Parigi.

PLAYOFF MONDIALI, COSA ACCADRA' A RUSSIA E UCRAINA?

Marzo sarà il mese dei playoff di qualificazione ai Mondiali in Qatar in programma a fine anno: sia Russia che Ucraina saranno impegnate rispettivamente contro Polonia e Scozia, ma ad oggi non è dato sapere con certezza se e dove si giocherà per garantire la massima sicurezza allo svolgimento degli eventi. Questione che presto finirà sul tavolo della FIFA, alla luce del grido d'allarme della Federcalcio ucraina.

Richiesta a cui si è aggiunta la nota congiunta firmata dai tre rappresentanti delle Federazioni di Polonia, Svezia e Repubblica Ceca, ossia le tre nazionali inserite nel percorso di qualificazione mondiale assieme alla Russia: tutte chiedono a gran voce di non giocare nel territorio russo, in particolare la Polonia che sarà sicuramente impegnata lì nella semifinale del 24 marzo. La vincente di Svezia-Repubblica potrebbe poi dover volare proprio in Russia per l'eventuale finalissima, ipotesi che al momento preoccupa per ovvie questioni.

E in tal senso, la risposta è arrivata proprio dalla UEFA che, sempre nel corso della suddetta riunione straordinaria, ha richiesto a tutte le squadre di club e alle Nazionali appartenenti a Russia e Ucraina di giocare le gare casalinghe in campo neutro fino a nuovo avviso.

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