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Michael Gregoritsch Austria vs North Macedonia Euro 2020Getty Images

La rivincita di Gregoritsch: goal decisivo con l'Austria dopo due anni di buio

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Nonostante tutto, Michael Gregoritsch c’è sempre stato. Da quanto Franco Foda si è seduto sulla panchina dell’Austria, il classe 1994 ha sempre fatto parte della rosa, è sempre stato uno del gruppo, è sempre riuscito a trovare l suo spazio. L’ex tecnico dello Sturm Graz si è fidato a prescindere da ciò che succedeva a livello di club. Poco. E alla fine ha avuto ragione, perché l’attaccante di proprietà dell’Augsburg ha regalato all’Austria la prima storica vittoria nella storia degli Europei.

2 pareggi e 4 sconfitte il bilancio fino a prima della sfida contro la Macedonia del Nord. Neanche Euro 2008 giocato in casa aveva cambiato la storia. Ci voleva il ragazzo nato a Graz, ma che nello Sturm non ci ha mai giocato. Là dove il suo CT più della metà degli ultimi 25 anni, prima da giocatore e poi da allenatore. Destini incrociati.

Classe 1994, Gregoritsch è arrivato presto in Bundesliga, quella austriaca. Ha esordito neanche sedicenne con il suo Kapfenberger, ha segnato dopo 3 minuti. A 15 anni e 361 giorni è dventato il più giovane marcatore nella storia del campionato. È arrivato presto anche nell’altra Bundesliga, quella tedesca, la più famosa. Prima la Zweite, con St. Pauli e Bochum. Qui si impone. E si guadagna la ‘Erste’, con l’Amburgo.

23 goal in 3 stagioni, in totale, compresa la prima con l’Augsburg. Giocando su tutto il fronte d’attacco, imponendosi come un attaccante duttile. Il 2017/18 è il suo anno: in coppia con il finlandese Finnbogason porta l’Augsburg fino a ridosso dell’Europa League, con Manuel Baum in panchina. Va tutto bene, anzi benissimo.

Gregoritsch Augsburg 10122017Getty Images

Poi qualcosa si rompe. Non nel fisico, nell’armonia. Richieste di cessione, diverbi con la società. A fine 2019 finisce fuori dalle rotazioni, spinge per una cessione. Arriva l’occasione: Schalke 04, in quel momento in piena corsa per la Champions League. Goal e assist all’esordio con il Borussia Mönchengladbach. In quella che è rimasta l’ultima vittoria stagionale, prima della profonda crisi in cui è crollata la società.

A fine stagione scorsa è tornato ad Augsburg e le cose non sono cambiate. Poco spazio, solo 9 volte titolare in Bundesliga. Il goal all’esordio stagionale con l’Union Berlino è rimasto l’unico. E l’ultimo. Due goal nelle ultime due stagioni, dice il conto.

Nonostante tutto, Foda ha creduto in lui. E lo ha anche mandato in campo per rompere l’equilibrio contro la Macedonia del Nord dopo il botta e risposta del primo tempo tra Lainer e Pandev. E l’ha risolta deviando sotto misura in anticipo su tutti un cross pennellato da Alaba. Esultando per sé stesso e per Eriksen.

Michael Gregoritsch AustriaGetty Images

“È fantastico. Questo significa tutto. Oggi è il compleanno di mio fratello. Ho passato un anno difficile. E questo è per chi ha creduto in me: la mia famiglia, la mia fidanzata. Non era detto che avrei fatto parte della squadra. Grazie a dio ho segnato. È fantastico”

Ha chiuso la sua giornata in lacrime, davanti alle telecamere, godendosi la sua rivincita. Nelle sue parole a Euro2020.com e al canale austriaco ‘ORF’ c’è tutto. Papà Werner, che lo ha cresciuto e fatto esordire nel Kapfenberg e lo ha allenato nell’Under 21, può essere fiero.

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