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Henok GoitomGetty Images

Goitom, l'africano di Svezia dell'Udinese che segnò solo all'Inter

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Una presenza in Serie A in due anni e un goal. A chi? All'Inter, per giunta al 90' . Henok Goitom i calciofili di casa nostra lo ricorderanno con difficoltà, ma ad Udine di questo ragazzone conservano ricordi dolci. Dolcissimi.

Origini eritree e nato in Svezia, Goitom è il classico 'pennellone' utile a scardinare difese schierate e a combattere sui palloni alti. Proprio come accade la sera del 19 febbraio 2005 al 'Friuli', quando Luciano Spalletti (allora tecnico dell' Udinese capace di centrare la Champions) tra lo stupore generale si aggrappa a lui per riacciuffare i nerazzurri avanti 0-1.

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Dimenticato tra panchina (poca) e tribuna (tanta), all'improvviso diventa eroe di un'intera città: Goitom entra e di testa trafigge Toldo, regalando il pareggio all'Udinese a tempo scaduto. E' il delirio. Uno mai preso in considerazione è il giustiziere di un top club in appena 8 minuti .

E' in quegli istanti che la carriera di questo attaccante dalle lunghe leve registra il picco più elevato, un raggio di sole nella sua esperienza italiana da dimenticare. Per una notte Goitom - che ha scelto di giocare con la Nazionale dell'Eritrea dopo essere stato snobbato dal ct svedese - si prende la scena.

Henok è africano ma cresce a Stoccolma, dove tutt'oggi vive i momenti più felici del suo percorso da calciatore. I talent scout dei Pozzo, da sempre con gli occhi rivolti sul mondo a caccia di scommesse da valorizzare, lo notano nemmeno 20enne in un piccolo club della capitale scandinava: il Vasalund .

Lo seguono, ne vengono attratti e lo portano a Udine per pochi spicci nella speranza di averci visto bene. Ed invece no, perchè Goitom dal 2003 al 2005 inanella appena 2 gettoni (l'altro in Coppa Italia, sempre di 8') resi clamorosamente da ricordare grazie al timbro all'Inter.

Oltre alla Svezia, la seconda isola felice dell'attaccante - oggi 37 primavere - si chiama Spagna: a Murcia, Valladolid e Almeria si fa valere e trova il goal con buona costanza, al Getafe non lascia il segno ma affronta comunque i mostri sacri della Liga. Roba che fa curriculum, come la toccata e fuga di pochi mesi in MLS.

Fino a diventare - tra il 2012 e il 2015 - un idolo dei tifosi dell' AIK Solna , squadra principe di Stoccolma, con reti a raffica abbinate a piedi decisamente migliorati, premi individuali e titoli.

Addirittura in due 'tranches', visto che Goitom dopo aver salutato nuovamente la sua città natale per sposare il Getafe e volare negli USA vi fa ritorno nel 2017 e vi ha militato fino al ritiro dello scorso gennaio. In quell'anno il Vicenza prova a portarlo in B da svincolato, senza riuscirci .

All'AIK ormai Henok è un'istituzione, sta benissimo e ha trovato la propria dimensione, facendo pensare che girare l'Europa quasi non serviva. Oggi è persino allenatore della prima squadra. Ma se non si fosse spostato, la magica notte del 'Friuli' non sarebbe mai esistita.

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