"Il Taranto Football Club 1927 comunica che nessun tesserato rilascerà dichiarazioni al termine di Potenza-Taranto quindi la consueta conferenza stampa post gara non si terrà": e forse, visti gli animi, la scelta del club rossoblù non è stata poi così sbagliata.
Perché al "Viviani", dopo il triplice fischio del signor Virgilio succede praticamente di tutto: ma ci arriviamo. Prima, contestualizziamo.
Nel Girone C di Serie C è la ventinovesima giornata e Potenza e Taranto si affrontano per conquistare punti preziosissimi per la salvezza: insomma, è uno scontro diretto.
Al 58' è Caturano, con un colpo di testa, a mandare in vantaggio la formazione di casa allenata dall'ex Catania Giuseppe Raffaele, che mantiene il punteggio fino alla fine. Nonostante un episodio chiave.
A pochi minuti dal termine della gara c'è una punizione in favore del Taranto: a incaricarsi della battuta è Labriola che colpisce la traversa, con il pallone che varca la linea di porta. O, almeno, non secondo l'arbitro e i suoi assistenti.
Le immagini "sfornate" dopo la sfida del "Viviani" raccontano che sì, la sfera è entrata, ma in Serie C non esiste la goal-line technology. E questo significa soprattutto una cosa: polemiche.
A scagliarsi contro l'arbitro è soprattutto Eziolino Capuano, non uno dal carattere facile: l'allenatore del Taranto si dirige verso Virgilio e gli mostra le immagini del goal al telefono. Poi, preso dall'ira, lancia lo smartphone in campo, continuando a protestare.
Una scena che è stata diffusa sui social nel giro di pochi minuti: alla fine, però, la partita dice che a vincere è stato il Potenza. Al di là di tutto.


