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Nicolò Zaniolo Roma Torino Serie AGetty

Giovani Promesse - Nicolò Zaniolo, il 19enne più prolifico della Serie A

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Se c'erano ancora dei dubbi sul suo approdo alla Roma, tutti questi sono stati fugati da un ultimo mese indimenticabile sotto il profilo delle prestazioni: Nicolò Zaniolo si è definitivamente preso i giallorossi, conseguenza inevitabile per un giovanissimo in grado di ragionare già da adulto.

Dopo una prima fase di apprendimento, l'ex gioiello della Primavera dell'Inter è esploso in maniera prorompente: due le reti all'attivo in Serie A, il più giovane con i suoi 19 anni e 7 mesi a raggiungere tale quota. La stessa di Patrik Schick ed Edin Dzeko: il primo pagato 42 milioni nell'estate 2017, il secondo considerato uno dei bomber più letali d'Europa e con una vasta esperienza internazionale alle spalle. Per nulla paragonabile a quella di Zaniolo.

La prima gioia è arrivata lo scorso 26 dicembre nel 3-1 rifilato dalla Roma al Sassuolo, e si tratta di un'assoluta gemma: corsa bruciante sull'out di destra e ingresso nell'area di rigore con finta a rientrare sul mancino per mettere fuori causa Ferrari e Consigli, scavalcato con un delizioso scavetto. Il finale più bello a coronamento di un'azione individuale semplicemente spettacolare e da rivedere più volte.

Zaniolo Goal

Una rete che ha riportato alla mente quella di un certo Francesco Totti contro la Sampdoria, nella stagione 2003/2004: anche il 'Pupone' concluse la sua corsa solitaria verso l'allora portiere blucerchiato Antonioli con un tocco sotto che fece esplodere l'Olimpico. Peraltro nella stessa porta di Zaniolo.

Non meno bella la seconda marcatura, risalente all'ultimo turno di campionato nel successo contro il Torino: dopo una respinta di Sirigu, Zaniolo è stato bravissimo dapprima ad agganciare il pallone col destro, per poi scaraventarlo in rete di sinistro con una potenza e una velocità di reazione (poco più di due secondi) incredibili. Un mix di tecnica e tanta forza esplosiva nelle gambe, fattore non scontato per un ragazzone alto 1,90 m.

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Tali prestazioni sono figlie della fiducia concessagli da Di Francesco che lo ha schierato nell'undici titolare romanista in tutte e sette le ultime partite di Serie A, a partire dalla gara del 2 dicembre contro l'Inter: da allora, Zaniolo non ne è più uscito, avvantaggiato dai problemi fisici di Javier Pastore che gli hanno spianato la strada verso la gloria e la consacrazione.

Ma il trequartista toscano non è soltanto implacabile nell'area di rigore avversaria: utile è pure il suo apporto in fase di costruzione della trama offensiva, tanto da poter vantare un 77,78% di passaggi effettuati in maniera corretta. La sua conformazione fisica, non usuale per un ragazzo della sua età, gli consente di tenere botta nei contrasti più duri: 6 duelli aerei vinti e 11 tackle andati a buon fine. I difensori hanno imparato a conoscere le sue doti ed è aumentata a dismisura l'attenzione nei suoi confronti, a giudicare dagli 11 falli subiti nei 687 minuti in cui è sceso in campo finora.

Grazie a lui, la Roma è tornata prepotemente in corsa per il quarto posto che significa accesso in Champions League, lontano appena un punto. Con uno Zaniolo così, Di Francesco può permettersi di lasciare in panchina anche un campione del calibro di Pastore: una bella notizia per il ct Roberto Mancini, il primo a credere nelle qualità che ora tutti stiamo ammirando.  

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