Lionel Messi è un giocatore unico. Il suo genio è sostanzialmente ineguagliato nel calcio moderno e chissà se in futuro ci sarà un talento così speciale da riuscire ad eguagliarlo quanto meno in fatto di premi invidiati vinti nel corso della sua eccezionale carriera. C’è tuttavia una cosa che condivide con molti altri colleghi, in particolare della sua nativa Argentina: il soprannome.
Messi è conosciuto come ‘La Pulga’, ovvero ‘La Pulce’, fin da quando era ancora nel settore giovanile del Newell's Old Boys. In Sud America vengono soprannominati così i giocatori piccoli, agili e dai movimenti così veloci dall’essere quasi indecifrabili.
L’ultimo talento al quale è stato conferito tale soprannome, potrebbe benissimo ereditare un giorno da Messi la maglia numero 10 dell’Argentina.
Si chiama Gianluca Prestianni e, nonostante abbia compiuto sedici anni solo a gennaio, il suo nome è stato già accostato a quello di grandissimi club come Real Madrid, Barcellona, Chelsea e Milan.
A maggio, esordendo in Copa Libertadores contro l’Estudiantes, è diventato il giocatore più giovane di sempre a vestire la maglia della prima squadra del Velez, e sono in molti a scommettere sul fatto che abbia tutte le carte in regola per diventare una vera superstar.
Nato nella città di Ciudadela, nella provincia di Buenos Aires, ha iniziato la sua formazione calcistica nelle squadre giovanili locali, prima di essere notato dagli osservatori del Velez.
Unitosi ad un settore giovanile che nel corso degli anni ha prodotto campioni del calibro di Diego Simeone, Nicolas Otamendi e Jonas Gutierrez, ha dato fin da subito la sensazione di essere semplicemente troppo bravo per i ragazzi della sua età.
Un talento come lui avrebbe dominato le partite da solo, partendo come al solito da sinistra per poi tagliare al centro alla ricerca del goal. E’ per questo che è stato presto promosso nella formazione riserve.
E’ proprio con quest’ultima squadra che attualmente gioca, nonostante abbia impressionato già tutti.
“Li facciamo crescere in modo che possano continuare a superare le aspettative”, ha spiegato ad Olè Guillermo Morigi, il coordinatore delle giovanili del Velez, parlando di Prestianni.
“Nel caso di Gianluca abbiamo visto che era già fisicamente pronto per giocare con le riserve e, visto che stava facendo così bene, ci era sembrata un’idea interessante. Ha continuato a giocare ad alti livelli, anche se ovviamente ha ancora molto da imparare”.
Tra le cose sulle quali Prestianni ha ancora da lavorare, c’è soprattutto il controllo del suo temperamento.
Dopo aver trascinato l’Argentina U17 fino alla finale del prestigioso Torneo di Montaigu in Francia, con i suoi compagni di squadra si è dovuto arrendere ad un Brasile che poteva contare sui meravigliosi talenti del Palmeiras Endrick e Luis Guilherme.
Al termine della partita, c’è stata un’accesa discussione che ha visto proprio Prestianni protagonista e che è sfociata in una vera a propria rissa.
Le immagini dell’accaduto hanno fatto il giro del mondo e Prestianni, che è finito nell’occhio del ciclone, ha garantito che un qualcosa di simile non si ripeterà mai più.
Tecnicamente è già un professionista, visto che ad aprile ha firmato il suo primo contatto, ma per vederlo in prima squadra servirà ancora un po’ di tempo, nonostante il Velez sia il club sudamericano che più di tutti punta sui gioielli del suo settore giovanile.
Quello che è certo è che ha tutte le capacità per raggiungere i livelli più alti, deve solo completare il suo percorso di crescita.
“E’ veloce, potente ed ha un’ottima visione di gioco - ha spiegato Morigi - Quello che lo rende speciale e diverso da tutti gli altri, è la sua abilità nell’uno contro uno”.
Le somiglianze con ‘La Pulga’ più famosa della storia del calcio argentino ci sono tutte e sono tante. Nessun giocatore potrà mai essere realmente l’erede i Messi, ma Prestianni sembra avere le carte in regola per avvicinarsi ad esserlo più di chiunque altro.
Di Patricio Tarruella
