Al momento del cambio, all'86', Giacomo Raspadori saluta Khvicha Kvaratskhelia col sorriso: gli da la mano, ma ha l'espressione di chi sa che c'è la possibilità che il suo ingresso in campo possa far realmente la differenza. Certe cose semplicemente le senti: pur senza spiegazioni logiche.
Quando arriva al Napoli, mancano pochi giorni di mercato e il suo trasferimento, nonostante le ottime premesse costruite sulla base delle ultime stagioni al Sassuolo, non ha ancora una collocazione ben precisa nel quadro completo della costruzione tecnica della formazione che, Luciano Spalletti, porterà in trionfo. Lo avrà nel corso delle settimane, anche grazie a "Jack".
Che alla Juventus aveva già segnato in altre due occasioni, con la maglia del Sassuolo. Ma questa volta è diverso: per tanti motivi. C'è da dire, in premessa, ad esempio, che nessuno si aspettava una stagione del genere da parte di uno degli attaccanti che (al di là delle opinioni dei singoli) rappresenterà il calcio italiano almeno nel prossimo decennio. E che il bianconero, in parte, restituisce forma al destino che lo ha portato a essere l'uomo della "partita Scudetto" degli azzurri.
Anche perché la settimana che lo ha condotto al "doppio" battesimo del goal con la maglia del Napoli (a settembre, in Serie A e Champions League) si è aperta proprio contro una squadra bianconera: lo Spezia al "Maradona".
E in bianconero, tra l'altro, è stato il periodo tra metà febbraio e metà marzo: privo di colori e di partite per Raspadori, lontano dal campo per i guai fisici che gli hanno impedito di essere a disposizione di Luciano Spalletti, salvo poi ritornare nel momento più importante. Al di là di come sia andata in Champions League.
E alla fine è stato lui a consegnare lo Scudetto al Napoli, nella partita contro i rivali di sempre della Juventus: non poteva che andare così. Con quel numero sulle spalle, l'81: scelto perché legato al prefisso di Napoli, lo 081. Ah, e anche perché un 18 (suo numero storico) inverso: 18, come l'anno in cui Kalidou Kouibaly, nella stessa porta, nello stesso minuto, ha illuso i tifosi azzurri con il goal che avrebbe potuto indirizzare la corsa al Tricolore.
Non è successo allora, ma ci è riuscito "Jack": "Sono veramente scosso", ha provato a spiegare con occhi strabuzzati al termine del match dell'Allianz Stadium. E fa bene a esserlo: forse non ha ancora compreso cosa significhi per Napoli vincere questo Scudetto e quanto sia stato importante il suo goal, però. Se ne accorgerà presto.




