Sono passati 14 anni dal ritiro di Paolo Maldini e la nostra quotidianità ci ha abituati a vedere lui, e gli altri protagonisti di quel Milan, con occhi diversi: il motivo è legato ai ruoli.
Maldini è ormai da diversi anni il direttore dell'area tecnica del club rossonero, con cui ha vinto, da dirigente, lo Scudetto 2021/22: gli altri sono diventati allenatori, o hanno cambiato squadra.
E' il caso di Adriano Galliani, suo direttore al momento del ritiro, adesso nella dirigenza del Monza: il "Condor", nella sua biografia "Le memorie di Adriano G., storia di una passione infinita", ha raccontato alcuni retroscena del ritiro dello stesso Maldini.
"Si ritira Paolo Maldini, capitano leggendario, mettendo il punto a venticinque anni di Milan. In realtà, dopo qualche mese, ho provato a fargli cambiare idea".
A pochi giorni dall'uscita del libro, la Gazzetta dello Sport ha pubblicato alcuni estratti in anteprima.
"Paolo non ne voleva sapere: ‘No, no, ho smesso… Basta…’. Ho insistito: ‘Paolo, dammi retta: tu firma un contratto con il Milan per il 2009-10, al minimo federale, poi ti convinco io a tornare in campo’. Alla fine, sono riuscito a strappargli la firma. Ha intascato il minimo contrattuale, ma non è mai tornato in campo".
Un retroscena che a distanza di 14 anni assume un valore "speciale", se si pensa all'attuale ruolo di Galliani e Maldini.
"Ogni tanto gli telefonavo per scherzo: ‘Dai, Paolo, vieni ad allenarti. Guarda che ti denuncio per inadempienze contrattuali…’. Per cui, quando si dice che Paolo ha finito la carriera nel 2009, tecnicamente è sbagliato, perché era sotto contratto fino al giugno 2010. E mi ha rubato lo stipendio..."
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