Il 2020 è stato l’anno della sua rinascita, il 2021 potrebbe essere quello del suo approdo in Serie A. Aleksandr Kokorin a marzo ha compito 29 anni e il suo è stato un compleanno speciale. Il suo primo da uomo libero dopo l'incarcerazione dell'ottobre 2018 per aver aggredito, assieme al fratello Kiril e al compagno di nazionale Pavel Mamaev, un funzionario russo all'interno di un bar. Un episodio, divenuto celebre anche fuori dalla Russia, costato a entrambi quasi un anno di prigione. La richiesta, per dire, era stata di un anno e mezzo.
All'epoca Kokorin vestiva la maglia dello Zenit, il club più forte del campionato russo, ed era uno degli uomini di punta della squadra. Dopo il carcere è dovuto ripartire dal PFC Sochi, club nato un paio d'anni fa dalle ceneri della Dinamo San Pietroburgo, che ha deciso di puntare sul centravanti portandolo via in prestito da San Pietroburgo. Nonostante referenze negative che, diciamocelo, avrebbero fatto scappare un po' chiunque.
GettyLa galera non è che l'ultimo fattaccio della vita e della carriera di Kokorin, che assieme al compagno di scorribande Mamaev - oggi al Rostov e suo compagno solo nella nazionale russa, mai nei club - ne aveva combinate altre. Come l'aggressione a un autista, a cui i due avevano provocato danni cerebrali.
Sempre assieme a Mamaev, Kokorin era stato pizzicato in discoteca durante gli Europei francesi del 2016: multato dallo Zenit. E che all'attaccante sia sempre piaciuto darsi alla pazza gioia, è celebre anche l'episodio che due anni prima l'aveva ritratto assieme a un paio di spogliarelliste. Apriti cielo: la fidanzata non la prese granché bene.
Che dire inoltre delle due pistole portate nel 2017 al matrimonio dell'amico Alan Chochiev, all'epoca al Krylya Sovetov, con tanto di spari in aria? Kokorin, beata gioventù, all'epoca postò pure la propria impresa su Instagram, attirandosi ulteriori polemiche. Inevitabili.

Però qui si parla anche di un calciatore vero. Di un bad boy pure un po' svampito, come quando dichiarò di "non sapere che Maradona avesse giocato nel Napoli",e, al contempo, di un attaccante di tutto rispetto. Era un pupillo di Fabio Capello ai tempi in cui il tecnico italiano guidava la nazionale russa e, nel 2008, a 17 anni e 199 giorni, era diventato il più giovane marcatore della storia della Dinamo Mosca.
Nel proprio curriculum, oltre a bravate da codice penale, Kokorin ha un Europeo (2016) e pure un Mondiale (2014). Che sarebbero stati due, se la distorsione dei legamenti di un ginocchio non lo avesse costretto a guardarsi Russia 2018 da casa. Le sue ultime presenze in nazionale risalgono però al novembre del 2017, più di tre anni fa. Tempi lontani.
La nuova tappa della tormentata carriera di Kokorin potrebbe ora essere Firenze. Con il Sochi ha dimostrato di avere ancora il goal nel sangue (ben 7 le reti segnate in 10 partita giocate in campionato), la successiva parentesi allo Spartak Mosca, squadra nella quale oggi milita, è stata invece costellata da troppi infortuni per poter essere giudicata positiva.
Alla Fiorentina potrebbe risultare la spalla ideale per Vlahovic in attacco. A lui potrebbe essere affidato il compito di segnare quelle reti che possano allontanare i viola dalle zone calde di classifica, ma anche di garantire al giovane collega serbo quella spalla di peso sempre mancata nelle ultime due stagioni. Toccherà a Prandelli smussare gli angoli di un carattere a dir poco particolare. Il campo poi dirà se e come ci sarà riuscito.


