Sette milioni di euro per un 18enne, sborsati senza alcuna esitazione, consapevoli di aver messo le mani su un talento destinato ad un futuro luminoso: l'Arsenal ha accolto agli inizi di luglio Gabriel Martinelli, attaccante prelevato dall'Ituano, una delle stelle nascenti del calcio brasiliano ma in possesso anche del passaporto italiano e sul quale avrebbe messo gli occhi Roberto Mancini per la nostra Nazionale.
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Protagonista con la maglia rossonera nel Paulistao 2019, Martinelli è passato nel 2015 all'Ituano, dopo essere cresciuto nella squadra futsal del Corinthians.
Il debutto in prima squadra è arrivato nel marzo del 2018, subentrando durante la gara contro il Taboao da Serra all'età di 16 anni e 9 mesi, diventando il più giovane esordiente della storia dell'Ituano in questo secolo. Ancora contro il Taboao da Serra, ma nel settembre del 2018, ha realizzato il suo primo goal da professionista. Nel 2019 la promozione in pianta stabile in prima squadra e un ruolo sempre più centrale nella squadra, trascinata ai quarti di finale del Campionato Paulista con 6 goal. Exploit che è valso a Gabriel un posto tra i migliori undici del torneo.

Martinelli, seguito anche da Real Madrid e Barcellona (che lo invitò anche ad allenarsi in Spagna), in passato aveva effettuato anche un provino con il Manchester United.
"E' stata una delle migliori esperienze che ho avuto nel calcio. Il livello degli allenamenti era molto alto e mi ha fatto crescere tanto".
In casa Arsenal sono convinti di avere tra le mani un potenziale top player: gli scout dei Gunners hanno seguito Martinelli a lungo, in particolar modo grazie al lavoro di Francis Cagigao, punto di riferimento per lo scouting internazionale, particolarmente noto per i suoi contatti in Sud America.
Il profilo è presto tracciato: Martinelli è un attaccante molto veloce, che sa giocare su tutto il fronte d'attacco, anche da unica punta, pur amando principalmente partire da sinistra per tagliare verso il centro e liberare il piede forte, il destro.
"Gioco in attacco, ma non necessariamente da centravanti. Mi considero un giocatore moderno, veloce e molto mobile anche senza palla. Mi piace Cristiano Ronaldo, perchè anche a me non piace giocare con le spalle alla porta, come gli attaccanti vecchio stile".
Getty ImagesDal suo arrivo a Londra ha colpito per la personalità, l'eleganza nei movimenti e la grande energia, che lo porta a percorrere tanti chilometri durante una partita. Deve migliorare nell'utilizzo del sinistro e soprattutto dal punto di vista del fisico, ma già alla sua prima stagione in Inghilterra ha dimostrato di essere un talento dalle qualità straordinarie. Grazie ai 3 goal realizzati in Premier League, 3 in Europa League e 4 in EFL Cup, è diventato il primo 18enne a realizzare almeno 10 goal in una sola annata dai tempi di Nicolas Anelka.
Le porte della prima squadra si sono aperte fin subito per lui: prima Unai Emery e poi Arteta gli hanno dato fiducia e Martinelli è riuscito a ripagarla nel miglior modo possibile.


