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Friburgo gfxGetty/Goal

La partenza sprint del Friburgo di Streich: terzo in Bundesliga e ancora imbattuto

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Milan e Napoli in Serie A, il Liverpool in Inghilterra, nessuno in Liga e in Ligue 1, il Friburgo in Bundesliga. C’è uno strano poker tra le quattro imbattute nei top campionati europei, un asse che spazia tra due delle città più importanti d’Italia e si sposta poi nel nord dell’Inghilterra. Passando per la Foresta Nera. Non propriamente una traiettoria usuale, almeno ad alti livelli. Eppure in Germania non è che si stupiscano particolarmente delle gesta del Friburgo.

Nel 2013, Jupp Heynckes ha vinto tutto con il Bayern Monaco ed è stato insignito il titolo di allenatore dell’anno in Germania. Quando gli è stato comunicato, la sua risposta non è stata convenzionale: “Dovrebbe vincerlo Christian Streich”. L’allenatore del Friburgo, del 2013 e anche di oggi. Senza ritorni in mezzo. Dal dicembre 2011, quasi una decade. Apprezzato da chiunque per la sua fantastica genuinità, per il suo essere prima un padre di famiglia che un allenatore.

Vincenzo Grifo ha raccontato che è stato il primo a chiamarlo dopo la mancata convocazione a Euro 2020. Lo definisce una seconda figura paterna: era stato il primo a difenderlo dopo il famoso scontro con Abraham di dicembre 2019. Anche a costo di prendere tre giornate di squalifica. Le parole di Streich fanno più titoli quando si parla di altro piuttosto che di calcio giocato. Recentemente, ad esempio, ha detto di “avere un problema nel vedere i nuovi proprietari del Newcastle, gente immischiata in gravi violazioni dei diritti umani”.

Christian Streich Freiburg vs Augsburg 2021-22Getty Images

Nelle sue conferenze stampa parla di ciò che succede nel mondo, di opinioni sul calcio e, se c’è tempo, anche del suo Friburgo. Che peraltro solitamente gli dà tante soddisfazioni. È ‘suo’ a pieno titolo, visto che ci lavora da 25 anni. Ha allenato nelle giovanili, poi ha fatto il vice in prima squadra e dal 2011 è capo allenatore. La sua longevità non è casuale, visto che il club ha cambiato solo 4 allenatori in trent’anni: Volker Finke dal 1991 al 2007, poi le parentesi di Robin Dutt e Oliver Sorg. E poi Streich.

Di soddisfazioni se ne sono tolte, anche se hanno vissuto persino una retrocessione complicata, con immediata risalita nel 2016, pure davanti al super Lipsia di Ralf Rangnick. Comunque un paio d’anni dopo hanno cancellato quell’incubo risalendo fino all’Europa, anche se poi si sono fatti eliminare nella fase preliminare. Poco male. Ormai in Germania lo sanno tutti: bisogna sempre fare i conti con il Friburgo e con la sua tenacia.

Quest’anno la squadra sta vivendo una partenza da record: nelle prime 9 giornate ha raccolto 5 vittorie e 4 pareggi, per un totale di 19 punti che rappresenta il migliore avvio di sempre. Per una squadra che al massimo può vantare un terzo posto nel 1995, è davvero una cosa rara. Tanto che Streich ha iniziato a scherzarci su.

“Possiamo migliorare una situazione già positiva e la cosa mi fa molto felice, ma non può essere sempre così, altrimenti saremmo campioni sia di Germania che d’Europa - e sono relativamente certo che questo non accadrà”.

Di certo potrà compiacere i quasi 35mila dell’Europa Park-Stadion, il nuovo impianto inaugurato non più tardi di un paio di settimane fa, uno stadio moderno che ha preso il posto dell’affascinante, ma anche obsoleto Schwarzwald-Stadion, ai piedi della Foresta Nera. Quello a cui Streich andava in bicicletta, in quanto vicino a casa. Che dopo quasi 70 anni ha cessato il suo servizio per la prima squadra (con Streich in curva a lanciare cori nella partita d'addio) ma che continuerà ad ospitare le gare della seconda.

Christian Streich Freiburg vs Augsburg 2021-22Getty Images

Questo è un anno speciale, insomma, per una squadra speciale con un allenatore speciale, che ha cresciuto tantissimi talenti arrivati fino alla nazionale, da Ginter a Koch fino a Philipp e Waldschmidt. Alcuni sono partiti, altri sono rimasti. Tra questi il sopracitato Grifo, trascinatore quest’anno insieme al difensore classe 1999 Nico Schlotterbeck, il prospetto più interessante al momento nella squadra. Uno che ha tenuto testa ad Haaland nella vittoria per 2-1 alla seconda giornata. Quando ancora non c’erano sogni, ma solo basi su cui costruire.

In un ambiente così è più facile. Forse anche per questo in estate la rosa è cambiata pochissimo. D’altro canto, in una squadra ‘a conduzione familiare’ si lavora meglio. E non c’è da sorprendersi se quel famoso filo che lega Liverpool a Milano e Napoli passa anche da Friburgo.

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