Franco Foda sa come si vince. D'altronde in carriera da giocatore ha vinto la DFB-Pokal, la coppa di Germania, con tre club diversi (Kaiserslautern, Bayer Leverkusen, Stoccarda - ci sono riusciti soltanto in altri cinque, compreso Ivan Perisic), in più ha vinto con lo Sturm Graz sia da allenatore che da giocatore il campionato austriaco. E poi è nato a Mainz. Dove peraltro hanno allenato Klopp e Tuchel. Coincidenze.
Dal 2017, Foda è CT dell'Austria. Salvo una parentesi da allenatore a Kaiserslautern con poco successo, dal 1997 lavora stabilmente in Austria. Da quando si è trasferito nello Sturm Graz da giocatore. Ci è rimasto per anni da allenatore. Fino al 2017. Ha vinto campionati. Coppe. Ha scritto pagine di storia del club tra le giovanili e la prima squadra.
Poi, la chiamata della nazionale. Quella dell'Austria. In quella tedesca - dell'Ovest - ci ha giocato per un paio di partite nel 1987. Aveva 21 anni (è nato nel 1966), era una promessa. Era appena tornato al Kaiserslautern dopo aver giocato con l'Arminia Bielefeld e con il Saarbrücken. Ha giocato poi a Leverkusen e a Stoccarda. Professione difensore. Anzi, per la verità, libero.
Getty ImagesLa panchina era nel suo destino. Da CT ha dovuto raccogliere la pesante eredità di Marcel Koller, che aveva portato la squadra a disputare Euro 2016. Escludendo Euro 2008 a cui ha preso parte in quanto paese ospitante, la nazionle alpina non si qualificava ad un grande torneo dal Mondiale del 1998. Con Foda è riuscita a fare il bis.
La qualificazione nel girone è stata altrettanto storica, soprattutto perché sono arrivate anche le prime due vittorie. Nelle due precedenti edizioni il bilancio era soltanto di due pareggi e quattro sconfitte. Bottino povero. Poi è arrivato Foda, ha battuto la Macedonia, ha cambiato la storia. Poi la vittoria con l'Ucraina. Ancora. E poi l'incrocio con l'Italia.
Per Foda non è una partita come tutte le altre. Suo padre, infatti, è nato e cresciuto a Vittorio Veneto, comune in provincia di Treviso. Per la precisione, nella frazione di San Lorenzo. Poi si è trasferito a Mainz. Ha iniziato una nuova vita. In Veneto sono rimasti i parenti, che sabato sera saranno davanti alla televisione a seguire la partita. Con il cuore azzurro, ma sperando nel meglio per Franco.
