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Fc Andorra PiquéGetty

La vittoria contro il "Dream Team" di Cruyff e la proprietà Piqué: l'FC Andorra

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"Non siamo solo l'angoletto di Piqué ad Andorra": basta tornare indietro nel tempo, alla fine del 2018, recarsi ad Andorra la Vella e portar con sé queste brevi dichiarazioni di Ferran Villaseca per comprendere al meglio tutto quel che è successo in questi anni da quelle parti. E, soprattutto, dello stupore generale.

Perché nel novembre del 2018 Gerard Piqué era "solo" il difensore centrale del Barcellona, e insieme colui che, con altri, ha conquistato due Europei e un Mondiale con la maglia della Nazionale spagnola. E tante altre cose: ma non aveva nulla, proprio nulla, con l'FC Andorra. Nulla.

All'Estadio Nacional de Andorra, poco più di 3mila posti in totale tra quelli a sedere e quelli in piedi, si era soliti guardare le partite della Nazionale andorrana: non quelle del club più antico dell'omonimo principato. No: l'FC Andorra giocava allo Stadio Comunale: meno di 2mila posti, tra l'altro neanche occupati per intero, in Primera Catalana.

Eppure, qualcuno deve aver consigliato a Piqué il potenziale di quella squadra: il difensore ci pensa, poi nel dicembre del 2018 si muove neanche troppo silenziosamente e tramite la sua holding, Kosmos, acquisisce le quote societarie.

La sua storia, tra l’altro, è già straordinaria: in Primera Catalana, logicamente, non possono che giocare formazioni spagnole. L’FC Andorra non lo è, ma è anche l’unica ammessa al torneo per un’eccezione, una deroga della Federcalcio. Mica male, per un club fondato nel 1942: ma c’è di più. C’è sempre di più.

Un tocco del destino, ad esempio: come quello che ha fatto incrociare gli andorrani al Barcellona nel 1994, nella semifinale di Copa Catalunya 1993/94: una roba che a raccontarla non sembra neanche vera, ma che è accaduta davvero, contro i blaugrana di Johan Cruyff.

Sì, “El Dream Team”: i vincitori della Liga, in quella stagione, nonché finalisti della Champions League persa contro il Milan allo Stadio Olimpico di Atene per 4-0. Ok, sì, non proprio tutti di quella squadra scese in campo contro l’FC Andorra, ma alcuni erano presenti: Amor, ad esempio, o Eusebio e Quique Estebaranz. Qualcuno c’era, insomma.

Al Nova Creu Alta di Sabadell gli andorrani vincono 1-2: Quique Martin porta in vantaggio il Barça, ma Andorra rimonta con Angoy e Joan Antoni Carrillo, che all’ultimo minuto manda il piccolo club in finale. Sembra incredibile, ma l’FC Andorra ha battuto il “Dream Team” di Cruyff: nell’atto conclusivo della competizione, disputato al Municipal di Vilassar der Mar, arriva il successo ai rigori, in una notte storica.

Tutto questo, ovviamente, sarà stato raccontato a Piqué, che da nuovo proprietario vede la sua squadra vincere il campionato nella stagione del suo insediamento: l’FC Andorra viene promosso in Tercera Division, ma per via della retrocessione d’ufficio del Reus Deportiu si profila una possibilità inaspettata. Sostituirla in Segunda Divison B.

La società ci pensa e sborsa poco più di 450mila euro per rimpiazzare il club in Segunda B: è l’inizio di una cavalcata quasi inarrestabile. Con la riforma del calcio spagnolo l’FC Andorra conquista un posto in Primera Division RFEF, la terza serie, conquistando la promozione in Segunda Division un anno dopo. Lo scorso 21 maggio 2022, battendo il Murcia: è la prima volta nella storia.

Il suo modello è chiaramente un rimando a quello del Barcellona, con alcuni soci blaugrana che fanno parte del progetto, improntato sulla sostenibilità e non sugli investimenti milionari: l’FC Andorra accoglie annualmente diversi giovani talenti in prestito dalle Big spagnole, e questo assicura alla formazione una qualità non indifferente.

“Stiamo lavorando sulla crescita dei dipartimenti amministrativi e sulle risorse umane: abbiamo bisogno di crescere in questa direzione, strutture comprese. Siamo cresciuti in fretta”, ha spiegato il presidente Ferran Villaseca.

L’obiettivo, al momento, è quello di costruire anche un nuovo stadio, visto che nonostante il trasferimento al Nacional d’Andorra, e nonostante una popolazione di 77mila abitanti in tutto il principato, 3mila posti non sono più sufficienti. E questo è un bel segnale.

“Proviamo a non essere solo l’angoletto di Piqué ad Andorra: Gerard ama il progetto, ma non se ne occupa giorno dopo giorno. Ama offrire la sua opinione sulla direzione sportiva, ma è più un sostenitore che un normale manager. La sua preoccupazione primaria è quella di giocare per il Barcellona”.

Qualcuno aveva parlato di una possibile chiusura della carriera proprio all'Andorra, dopo la scadenza del suo contratto con il Barcellona. Non accadrà: Piquéha annunciato il ritiro dalle scene calcistiche. Sarebbe stata la perfetta chiusura del cerchio di un progetto che, a detta di tutti, mira all’approdo in Liga nei prossimi anni. Il saluto ai blaugrana (e al mondo del calcio) sembra essere definitivo, salvo ripensamenti. Sognare non costa nulla, d’altronde.

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