Ovviamente dopo il 2016 pensare al Leicester equivale a pensare a quella squadra che ha realizzato una vera e propria favola calcistica vincendo la prima Premier League della sua storia totalmente a sorpresa.
Nulla potrà cancellare quel ricordo, sia chiaro, eppure negli ultimi anni i Foxes sono sempre riusciti a mantenere un buon posizionamento in classifica, vincendo anche una FA Cup nel 2021 e giocando sia l'Europa League che la Conference League nella passata stagione (con un Community Shield in bacheca). Mica male.
Da qualche mese, però, qualcosa si è inceppato. Ci sta, se pensiamo che esattamente dieci anni fa il Leicester giocava ancora in Championship e che adesso si parla del club come uno dei più noti a livello europeo, e non solo.
Ovviamente non è più quella squadra guidata da Claudio Ranieri che ha emozionato il mondo, ma l'allenatore, Brendan Rodgers, è lo stesso che da febbraio 2019 ha conquistato due quinti posti in Premier e i trofei di cui parlavamo prima, e che adesso allena un gruppo di ragazzi piombati all'ultimo posto in classifica.
Questa parla chiaro: un solo punto, frutto dell'unico pareggio contro il Brentford alla prima giornata, poi 6 sconfitte consecutive. I goal fatti sono 10, quelli subiti sono 22. Sì, 22 in 7 gare: una media di 3 reti incassate a partita.
Nell'ultimo turno ha perso 6-2 contro il Tottenham di Antonio Conte, ma non è certo questo risultato a preoccupare: in estate sono andati via giocatori importanti come il capitano Kasper Schmeichel e Wesley Fofana, e ovviamente mancano quelle certezze che erano state costruite nel corso degli anni.
Ecco, a proposito di anni: dopo 6 ancora la favola del Leicester è viva, al contrario della formazione di Brendan Rodgers. E lo sarà per molto tempo: i Foxes lo sanno. E questo accadrà nonostante tutto.


