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Fabian Ruiz Tonali Napoli Milan gfxGOAL

La risalita di Fabian Ruiz e Tonali, da incognite a pilastri di Napoli e Milan

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Moduli speculari, certezze pure. Nello specifico parliamo di Napoli e Milan, ancor più nello specifico di Fabian Ruiz e Sandro Tonali, i quali in pochi mesi sono riusciti a scrollarsi di dosso punti interrogativi pesanti come macigni.

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Se il 2020/2021 è stato caratterizzato da tanti bassi e pochi alti, per i due centrocampisti quest'anno il trend si è diametralmente invertito: Fabian e Tonali si sono caricati sulle spalle Napoli e Milan e adesso, in vista dell'incrocio Scudetto, si presentano al 'Maradona' col biglietto da visita con su scritto 'protagonisti'.

Lo spagnolo e il talento di Lodi occupano caselle sulle quali è vietato sbagliare: entrambi agiscono in mediana nei 4-2-3-1 disegnati da Luciano Spalletti e Stefano Pioli, in ruoli in cui ogni pallone scotta e va gestito con la massima concentrazione. Dettami che, in questa stagione, Fabian e Tonali stanno eseguendo alla lettera.

Partiamo dall'ex Betis, rigenerato nella mente e sul campo dal ribaltone in panchina voluto da De Laurentiis: con Ancelotti e Gattuso l'altalena legata a prove super unite a momenti bui era costante, soprattutto per via di una posizione sul terreno di gioco difficile da individuare. Mezzala, regista, mediano, trequartista, talvolta addirittura esterno offensivo: Spalletti, invece, non si è perso in troppe sfaccettature badando al sodo, affidando il Napoli a Fabian e piazzandolo nel settore nevralgico impartendogli le dovute consegne.

Il lavoro del tecnico di Certaldo sulla testa dell'iberico è lampante: maggiore dimestichezza nel disimpegnarsi davanti alla difesa, trasmissione della sfera meno blanda rispetto al passato e licenza di sganciarsi in propensione avanzata con l'altro mediano - Anguissa, Demme o Lobotka che sia - più basso a protezione della retroguardia nel 'giochino' del chi va/chi resta.

Gli azzurri ne hanno guadagnato in qualità quando c'è da impostare, trovando inoltre nei piedi di Ruiz un tesoretto preziosissimo in termini realizzativi: con ancora 11 partite di campionato da giocare i goal stagionali segnati in 28 presenze risultano 6 (conditi da 4 assist), l'ultimo domenica al 94' che ha steso la Lazio e fatto esplodere il popolo partenopeo; il bottino definitivo del '20/21, recita 4 reti in 42 match ed un solo assist.

Fabian Ruiz Lazio Napoli Serie AGetty

Fabian copre meglio il campo, è cresciuto in personalità e sta smentendo chi lo vedeva fuori contesto davanti alla difesa. Aumentando i giri del motore dello spagnolo sono aumentati anche quelli del Napoli, che per vie centrali ha in lui e Zielinski gli uomini di maggior talento chiamati ad accendere la luce tra mediana e trequarti: eccezion fatta per qualche passaggio a vuoto, l'interruttore 'spallettiano' sta garantendo il giusto wattaggio.

E Tonali? Beh, parlando di un 2000 non si può far altro che alzarsi in piedi e togliersi il cappello. Tifosissimo del Milan, probabile che il grande salto dal Brescia a San Siro indossando la maglia della sua squadra del cuore, unitamente alla giovane età, qualche giustificabile black-out lo abbia generato. Ma parliamo del passato, perché presente - e soprattutto futuro - sono dalla sua parte.

Da alternativa, Tonali è diventato titolare imprescindibile del Diavolo: tempi, 'garra' e tanta, tanta abnegazione. Quella 8 sulle spalle a molti tifosi rossoneri rievoca il Gattuso dei tempi migliori, con piedi buoni e visione ad arricchire un piatto già ricchissimo.

Tonali Locatelli Milan Juventus Serie A 23012022Getty

Quest'anno, giunti alla giornata di A numero 28 e con una semifinale di ritorno di Coppa Italia da giocare, il ruolino dell'ex Brescia parla di 34 presenze, 2 goal e 3 assist in 2306 minuti; l'anno scorso, Tonali si è attestato su 37 gettoni, senza goal né passaggi decisivi, in 2023' giocati.

Progressi evidenti che lo hanno messo definitivamente al centro del progetto Pioli, consentendogli di coronare il sogno di una vita e prendersi più volte la copertina, anche complici le beghe contrattuali di Kessie. Le parole pronunciate dall'allenatore ad inizio gennaio alla vigilia di Venezia-Milan, d'altronde, non sono un caso.

"È cresciuto tanto da non far pesare la posizione in campo. Ha avuto bisogno di un percorso di conoscenza, ma ora che si giochi con un vertice o con due mediani per lui non è un problema. Penso sia il giovane più forte che io abbia mai allenato".

Un gioiello dal cuore rossonero: il Milan si gode l'escalation di Tonali, pronto alla sfida nella sfida col dirimpettaio Fabian nel tempio di Diego.

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