Il trasferimento in prestito al Gremio ha verosimilmente chiuso la tratta europea di Douglas Costa. Il brasiliano fa ritorno alla base, dove tutto era cominciato nel 2008, dopo aver bazzicato nel Vecchio Continente per oltre un decennio. Shakthar, Bayern, Juventus e nuovamente Bayern.
In bianconero vi arriva nell'estate del 2017 quando la formazione all'epoca campione d'Italia lo preleva da Monaco di Baviera con la formula del prestito con diritto di riscatto per un computo totale di 46 milioni di euro.
Dopo un avvio in sordina, il brasiliano cambia marcia, sia in campo che nelle gerarchie del tecnico Massimiliano Allegri, e la variabile verdeoro diventa un fattore determinante in chiave corsa tricolore con la 'Vecchia Signora' che riuscirà a spuntarla dopo un duello serratissimo con il Napoli.
Douglas Costa, appunto, è l'uomo in più. Con lui in campo la Juve accresce sensibilmente le proprie soluzioni offensive e il classe 1990 si distingue come il calciatore della Serie A in grado di completare più dribbling ed effetturare più cross, in relazione ai minuti giocati. Per gradire, poi, ci sono i numeri: 47 presenze, 6 goal e 13 assist.
L'impatto fragoroso del calciatore nativo di Sapacaia do Sul spinge gli uomini di mercato zebrati al riscatto immediato in estate ma già dalla seconda stagione - quella dell'approdo a Torino di Cristiano Ronaldo - qualcosa si inceppa. L'enorme cifra tecnica in dote al brasiliano inizia a lasciare troppo ed ingombrante spazio ad una serie di guai fisici che minano pesantemente il suo rendimento sotto la Mole: la sua seconda stagione piemontese è un flop totale, gioca la metà delle partite rispetto all'anno precedente contribuendo con appena 1 rete e 1 assist.
Le sue quotazioni sembrano nuovamente in ascesa quando nell'estate del 2019 sulla panchina di 'Madama' arriva Maurizio Sarri che nei confronti di Douglas si espresse con questi termini il giorno della sua presentazione ufficiale da coache della Juve:
"Douglas Costa è un potenziale top player che forse è ancora inesploso, o almeno non esploso con grande continuità”. Il pensiero del tecnico riportato da 'SOS Fanta'.
Un attestato di stima. Parole che hanno il forte sapore del rilancio. E l'inizio, infatti, è di quelli incoraggianti. Sarri punta forte su "Dougy" - come amava spesso definirlo - ma l'esterno brasiliano dopo un avvio di sostanza perde nuovamente la bussola, portandolo a fare i conti con una sequela impressionante di guai muscolari che lo costringono, spesso e volentieri, ad ammirare i compagni dalla tribuna. Il bottino complessivo di mille minuti di presenza - contro i tremila e rotti minuti del primo anno - è un dato di per sè esplicativo.
Douglas Costa si è definitivamente smarrito e alle porte della stagione 2020-2021 fa marcia indietro e ritorna da dove era venuto, ossia al Bayern Monaco, che lo riaccoglie con la formula del prestito secco. In Baviera, però, la musica non cambia.
Il diagramma è piatto e le sole 11 apparizioni maturate da settembre ad oggi sfociano nell'addio anticipato, consumatosi nella giornata di ieri con il ritorno al Gremio. Una nuova avventura con tanto di porta chiusa in faccia all'Europa, probabilmente in maniera definitiva, ma con più di un rimpianto.




