Passeggia nervosamente, Diego Pablo Simeone, incitando i suoi soprattutto prima del goal che ha fissato il punteggio sul 2-1 al Do Dragao: dopo quello, nonostante una partita e una qualificazione in Europa League riaperte, non fa più nulla. Anche perché sa che è definitivamente conclusa, l'esperienza in ambito europeo del suo Atletico Madrid, per questa stagione.
E' rocambolesco, se ci si pensa: per la prima volta dal suo arrivo sulla panchina dei Colchoneros il "Cholo" non passa il turno in una competizione in Europa con il suo Atletico. Alla prima stagione era riuscito a vincere l'Europa League, poi aveva anche guadagnato le finali nel 2013/14 e nel 2015/16. Fuori da tutto, però, mai.
Mai così macchinosa, la sua squadra, inefficace e in difficoltà: lo ha dimostrato per tutta questa edizione di Champions League, o quasi: perché alla prima aveva pure vinto contro il Porto per 2-1 grazie al centro all'undicesimo minuto di recupero di Griezmann.
Eppure sì, è successo: l'Atletico ha poi perso contro Bayer Leverkusen e Club Brugge, pareggiando contro entrambe al ritorno della fase a gironi, rimediando l'eliminazione dalla Champions League. Capita.
Alla vigilia dell'ultima sfida c'era ancora una possibilità di guadagnare l'Europa League, ma bisognava vincere contro il Porto in casa dei ragazzi di Conceiçao: risulato finale, come detto, 2-1. E sguardo basso, fisso nel vuoto.
In Spagna già da qualche settimana ci si chiede se l'Atletico sia alla fine del ciclo di Simeone: lui continuerà ad allenare i Colchoneros fino alla fine, con gli obiettivi nazionali. Duri da digerire.



