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Giovanni Di Lorenzo NapoliGetty

La carica di Di Lorenzo: "Abbiamo scritto la storia del Napoli, non vediamo l'ora di festeggiare"

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La stagione da sogno del Napoli è ancora lontana dalla sua conclusione: sia perché, in termini aritmetici, nonostante il +18 segnato in vetta alla Serie A sia importante restano diverse gare da disputare in campionato prima di laurearsi Campioni d'Italia, sia perché il cammino in Champions League può ancora regalare emozioni.

Aver pescato il Milan negli azzurri ha suscitato emozioni contrastanti: da un lato la "reazione rumorosa" al momento del sorteggio, anche per la consapevolezza di aver evitato mostri sacri come Manchester City e Bayern Monaco, dall'altro la voglia di giocarsela con i rossoneri.

"Ci dispiace aver preso un'altra italiana: avremmo evitato volentieri il derby".

A parlare, ai microfoni di "Repubblica" è Giovanni Di Lorenzo, capitano di una delle squadre azzurre destinate a entrare nella storia: o, almeno, questo dicono i fatti.

"Non ci nascondiamo più, anche se il livello della competizione è altissimo: siamo con merito tra le migliori otto d'Europa e abbiamo scritto una piccola pagina di storia del nostro club".

Come spiega Di Lorenzo, il tema principale dei sorteggi europei non è tanto il confronto tra Milan e Napoli, quando la presenza delle italiane tra Champions, Europa e Conference League.

"Per il calcio italiano è un segnale di riscossa importante e pure l'Inter avrà le sue chance contro il Benfica. Anche Juve, Roma e Fiorentina sono ancora in corsa nelle altre coppe: il nostro movimento sta rialzando la testa ed è un vanto per tutti. In Serie A ci sono squadre forti. Da fuori può sembrare diversamente, visto il vantaggio in campionato, ma noi sappiamo che il livello della Serie A è molto alto. E' il Napoli che sta facendo qualcosa di incredibile".

Di Lorenzo è il capitano della formazione di Luciano Spalletti: lo è da quando Lorenzo Insigne ha lasciato l'Italia per trasferirsi al Toronto. E anche lui può entrare nella storia, raggiungendo Maradona.

"Ci penso spesso: potrei diventare il capitano del terzo Scudetto. Essere accostato a un simbolo del genere mi mette i brividi: se e quando sarà mi aspetta un'altra emozione incredibile".

Passo dopo passo, il Napoli si avvicina a grandi falcate al Tricolore e anche la scaramanzia sta venendo meno nella città partenopea.

"Vivo qui da 4 anni e ho imparato le regole della scaramanzia, oltre a conoscere la matematica. Dobbiamo fare altri punti: stiamo facendo qualcosa di incredibile e abbiamo l'opportunità di vincere. Un po' ho pensato al giorno dello Scudetto, ma non immagino cosa potrà accadere in città. Non vediamo l'ora di festeggiare".

Con i suoi goal, 3, e i suoi assist, 6, Di Lorenzo ha contribuito in maniera importante alle gioie conquistate dalla formazione di Spalletti quest'anno: "Da giovanissimo ero un discreto attaccante, mi avevano soprannominato Batigol alla scuola calcio", ammette ridendo a "Repubblica". E adesso nessun sogno è precluso: "La percezione sul nostro valore è cambiata, in Italia e in Europa". Ed è giusto così.

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