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Del Piero dopo la Juve: le esperienze in Australia e in India

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Scelte di vita. Alessandro Del Piero, nel corso della sua carriera da calciatore professionista, è sempre stato orientato dal cuore e dal sentimento per i colori bianconeri. Vent'anni da protagonista, con la maglia numero dieci sulla schiena, con un posto nell'Olimpo bianconero. Fino all'addio del 2012, il cuore spezzato dei tifosi dello Juventus Stadium in lacrime. Dopo quel giorno, da quel 13 maggio 2012, si è aperto un nuovo capitolo della vita di Del Piero. Che ha preso altre due scelte di vita, andando a giocare prima in Australia e poi in India.

Il 5 settembre 2012, Pinturicchio è diventato un giocatore del Sydney FC. Il 'Marquee Player', sostanzialmente il giocatore più rappresentativo. Il volto copertina. Il numero dieci. Il capitano. E ci mancherebbe altro.

Del Piero Sydney FcGetty Images

“All'inizio valutai offerte sulla base della competitività dei tornei disputati dalle squadre o dalla possibilità di giocare in grossi eventi come la Champions League o la Copa Libertadores. Ma stavo ancora ragionando con la mentalità del “vecchio” Ale. Ma quel livello era finito quel giorno indimenticabile allo Juventus Stadium. Cosa avrebbe potuto reggere il confronto, senza infiniti attacchi di nostalgia? Avevo bisogno di qualcosa di nuovo, una cosa per cui valesse la pena allenarsi e sudare, utilizzando al contempo la mia esperienza: con la testa di un uomo maturo e il cuore di un ragazzo, il cui unico scopo nella vita è correre dietro a un pallone”.

La sua esperienza gli ha regalato gioie a livello individuale: nel gennaio 2013 ha segnato il suo primo poker in carriera. Non ci era mai riuscito in vent'anni di Juventus o di Nazionale. Sono quattro dei suoi 14 goal stagionali con cui ha chiuso il primo anno. La squadra, però, non si è qualificata per la fase finale a playoff del campionato. Nonostante la sapiente guida dell'ex capitano bianconero, definito da molti come il miglior giocatore del campionato e uno dei più forti mai transitati in A-League, campionato rifondato nel 2004 al posto della National Soccer League.

Il secondo anno si è chiuso con l'arrivo sì ai playoff, ma con la sconfitta al primo turno contro il Melbourne Vitctory. Anche se non è stata l'ultima partita in Australia di Del Piero. Perché il 10 agosto 2014, con la maglia degli All-Stars , ha affrontato la Juventus. Per la prima e unica volta da avversario dopo il suo addio. Ovviamente in amichevole, abbracciando i compagni di una vita come Buffon, Pirlo, Marchisio, Chiellini. 65 minuti in campo prima di uscire tra gli applausi che rappresentarono non solo il suo passato bianconero, ma anche l'addio a un paese nel quale il calcio, dopo Del Piero, in qualche modo è cambiato.

Del Piero supera in dribbling Marchisio durante A-League XI-JuventusGetty Images

Si diceva che l'addio fosse stato causato da screzi con la A-League, oltre che per le richieste eccessive a livello contrattuale. La Lega aveva imposto una fascia di capitano standard per tutte le squadre, mentre Del Piero abitualmente indossava quella della sua linea di abbigliamento, il suo marchio. Decise di intraprendere un'altra scelta di vita, andando in India . Firmando con i Delhi Dynamos, nella capitale dello stato. Anche in quel caso sarebbe diventato un ambasciatore. Più che un semplice giocatore, in una lega appena nata che poteva contare anche su altre star come Nesta, come Materazzi, come il suo amico fraterno e compagno nella Juventus David Trezeguet.

"I capi della federazione dissero più o meno così: 'Ok, tra tre mesi cominciamo il campionato. Facciamo otto squadre. Questo giocatore lo prendo io, questo lo prendi tu'. Avevano chiamato come ambasciatori per ogni squadra una stella del calcio mondiale e un attore di Bollywood. Mi ritrovai chiuso in un hotel fuori dalla città per tre mesi".

Del Piero intraprese un'avventura quasi estrema a quarant'anni, con oltre vent'anni di calcio nelle ginocchia. E si vedeva, perché tecnicamente l'esperienza non è stata felice, tra esclusioni e panchine. Tanto che la stampa indiana non fu particolarmente morbida. Anche in quel caso, però, l'ex capitano della Juventus nel giro di pochi mesi riuscì ad apprendere molto dal punto di vista umano. Ciò che il 'nuovo Alessandro Del Piero' citato nel suo libro, il Del Piero post-Juve, voleva.

Del Piero Delhi DynamosGetty Images

"Prima dell'esordio mi sono ritrovato in uno spogliatoio dove venivano recitate almeno cinque preghiere di altrettante religioni diverse. È stato forse il momento più bello dell’esperienza indiana. Quello in cui ho realizzato quanto lo sport sia capace di unire culture diverse".

Dopo dieci presenze, un goal e uno storico match contro il Pune City di Trezeguet, Del Piero decise di ritirarsi terminando la sua prima e unica stagione deludente con i Dynamos. Spostandosi a Los Angeles , dove oggi vive, dirige una squadra di calcio e lavora come opinionista, facendo la spola con l'Italia. Scelta di vita.

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