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De Ketelaere MilanGetty

De Ketelaere e Origi confermano le lacune del Milan: il loro futuro fa riflettere

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Il fatto che a risolvere, pur non totalmente, la complicatissima serata del Milan di Stefano Pioli sia stato Junior Messias, un elemento su cui i riflettori del campionato, e più in generale del calcio, negli ultimi due anni hanno sì puntato la loro luce, ma senza troppe aspettative, la dice lunga, o almeno in parte prova a spiegare la natura delle lacune di una squadra, quella rossonera, che all'inizio della settimana che porta all'Euroderby contro l'Inter si scopre nuovamente fragile e con qualche lacuna di troppo.

Andiamo dritti al punto: i belgi non vanno. Ma neanche cambiando carte in tavola, proponendo soluzioni. Con Charles De Ketelaere e Divock Origi, in verità, Pioli ci sta provando in quasi tutti i modi: contro la Cremonese li ha schierati in posizioni differenti rispetto al solito, cercando la chiave per la svolta. Ha trovato nuove conferme su una stagione, la loro, da dimenticare.

Origi è stato proposto esterno a sinistra, "CDK" falso nueve: il risultato non è cambiato. De Ketelaere ha avuto una buona occasione per sbloccarsi, sventata da Carnesecchi, l'ex Liverpool invece ha offerto qualche spunto sulla fascia, ma parecchio lontano dal concetto di straordinario.

Ecco, è proprio "l'ordinario" che preoccupa, se è vero, com'è vero, che i due in estate sono arrivati come rinforzo per un reparto offensivo già "affaticato" dal peso degli anni di Zlatan Ibrahimovic, che infatti quest'anno ha giocato pochissimo, e di Olivier Giroud, sempre decisivo quando chiamato in causa, ma non certo giovanissimo.

Al francese non si può richiedere di essere presente per tutte le partite di una stagione, specialmente in un'annata che per il Milan è stata straordinaria in termini di numero di gare disputate, considerando anche il percorso in Champions League.

Il bilancio numerico è impietoso: Origi ha segnato due goal contro Monza e Sassuolo, De Ketelaere ha messo a referto un solo assist contro il Bologna, alla terza giornata.

Si diceva dell'occasione avuta a tu per tu con Carnesecchi: specchio e immagine del momento dell'ex Club Bruges che si è praticamente "sciolto". Privo di cattiveria, privo di cinismo: un po' quello che gli si è visto fare nel corso di tutta la stagione, anche a pochi passi dalla porta.

Il suo futuro resta un rebus, adesso: nelle ultime settimane le voci di mercato hanno parlato di un interessamento dell'Atalanta. La soluzione migliore, comunque, sembra essere quella di un prestito: ma gioverà? Ritroverà gli spunti che dal Belgio hanno convinto il Milan a puntare su di lui?

Resta, comunque, che i rossoneri nella loro rincorsa Champions League possono contare sempre sui soliti noti: Messias, Saelemaekers e gli altri. Profili che, in estate, sembravano destinati a essere sostituiti dai nuovi innesti. I belgi che deludono, anche nel finale di stagione.

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