Alejandro Sabella è una leggenda dell'Estudiantes. Prima di portare l'Argentina fino alla finale dei Mondiali del 2014, era stato supplicato di rimanere a Estudiantes dopo aver conquistato la Libertadores. Non solo, visto che ha giocato per il team biancorosso negli anni '80, vincendo due titoli.
Sabella non si inginocchia davanti a nessuno all'Estudiantes. Eppure quando il leggendario allenatore si è avvicinato al nuovo talento del club, Dario Sarmiento, per la prima volta, si è sentito in dovere di farlo.
"È venuto e mi ha chiesto se fossi Sarmiento, ho detto di sì e si è inginocchiato" ha detto il 17enne a ESPN. "Ha detto che sarei diventato una star, ma ho bisogno di essere calmo e vivere nel presente. Ero nervoso, non potevo crederci. Giuro che mi tremavano le gambe, non sapevo cosa dire. Mi sento ancora nervoso quando racconto la storia e immagino quel momento".
Sabella aveva precedentemente esclamato "Alleluia!" quando aveva visto per la prima volta Sarmiento in azione, veloce sulla fascia e con grande fiducia in sè stesso. Nessuno ha mai avuto dubbi su di lui.
Nato a soli 30 chilometri da La Plata, nella città di Florencio Varela, Sarmiento era stato originariamente accolto dall'Independiente all'età di sei anni, anche se divenne presto evidente che la distanza tra la sua casa e il campo di allenamento di Avallaneda era troppo lontana per viaggiare regolarmente verso e da.
Fu in quel momento che il talento di Sarmiento fu individuato dal vicino Rodrigo Fuentes, nel quinto livello del calcio argentino. Fuentes è stato in grado di convincere l'Estudiantes a offrire una prova al giovane, durante il quale ha impressionato abbastanza da essere iscritto alla loro accademia di Pincha.
L'ascesa di Sarmiento tra i ranghi giovanili è stata folgorante e all'età di 16 anni, sei mesi e sei giorni, ha debuttato in prima squadra da Gabi Milito, ex Barcellona fratello di Diego, tecnico dell'Estudiantes.
In panchina contro Huracan nell'ottobre 2019, è diventato il secondo giocatore più giovane a rappresentare la prima squadra dell'Estudiantes, e cinque giorni dopo ha mostrato grinta e attenzione nel servire il compagno di squadra Nahuel Estevez, in goal contro l'Estudiantes de San Luis nella Coppa argentina.
Da allora ha fatto apparizioni sporadiche per la prima squadra, con la sua importanza mostrata sopratutto quando gli è stato impedito di partecipare con l'Argentina ai Mondiali Under 17 dell'anno scorso a causa del numero limitato di giocatori che Milito aveva a sua disposizione.
Fuori dal campo, Sarmiento ha abbracciato la filosofia della "prima educazione" che l'Estudiantes ha inserito nelle sue star dell'accademia.
Il presidente del club, l'ex centrocampista di Inter e Parma, Juan Sebastian Veron, crede che "chi non studia, non gioca": Sarmiento è uno dei tanti giovani giocatori ad aver accettato quel messaggio.
"Prima non ho dato importanza alla scuola, ma ora mi rendo conto che è utile e in futuro mi servirà" ha detto il giovane al sito ufficiale del club prima del suo debutto in prima squadra. Dopo la partita è apparso online un video su di lui mentre veniva accolto festante in classe dai suoi amici.
Sul campo, Sarmiento usa sopratutto il piede sinistro, anche se è salito alla ribalta per essere stato schierato sulla fascia destra da Milito, incoraggiato a utilizzare con forza e precisione il mancino.
Naturalmente, data la sua nazionalità, sono stati fatti dei paragoni con Messi e, sebbene Sarmiento abbia ancora molta strada da fare per raggiungere tali vette, di certo non gli manca la fiducia: questa è sicuramente aumentata dopo la doppietta contro il Deportivo Laferrere nella sua ultima uscita prima del coronavirus.
Resta da vedere quando Sarmiento scenderà in campo e dove sarà il suo futuro, ma per ora Sabella e i tifosi dell'Estudiantes vogliono solo godersi l'attuale situazione:
"È un ragazzo che gioca molto bene, che mi dà la speranza di un grande futuro per lui e per tutti noi che amiamo così tanto il club" ha evidenziato Sabella. Colui che si è inginocchiato solo davanti a Sarmiento.
