In campo non ci sono più Giuly e Morientes, ma nel Principato è tornato l'entusiamo di quando il Monaco di Deschamps dava spettacolo in Europa fino a raggiungere addirittura la finale, poi persa contro il Porto di Mourinho.
Da quell'impresa sono passati 13 anni e ripeterla sarà praticamente impossibile, tuttavia la splendida rimonta sul Manchester City ha consacrato il Monaco, capolista in Ligue 1, anche in campo europeo.
Dopo il 5-3 dell'andata la pratica sembrava chiusa, specie dopo il forfait dell'ultimo minuto di bomber Falcao, invece la squadra di Jardim (allenatore fin troppo sottovalutato) ha giocato praticamente la partita perfetta.
Grazie alla solita rete di Mbappé - il giocatore più giovane a segnare due goal nella fase a eliminazione diretta della Champions dal 2003/04 ad oggi - il Monaco ha dato il via a una rimonta conclusa poi dal colpo di testa di Bakayoko, uno dei migliori in campo.
I monegaschi non si sono mai arresi, nemmeno dopo il goal di Sané che sembrava indirizzare nuovamente la qualificazione verso il Manchester City. Un atteggiamento che dimostra quanto questa squadra sia matura per competere ad alti livelli.
Un mix di talento ed esperienza, dai vari Mbappé, Fabinho, Bernardo Silva e Mendy fino ad arrivare a Falcao e soprattutto Andrea Raggi, protagonista di un intervento straordinario su Aguero che gli è valsa la standing ovation al momento del cambio.
E pensare che il 32enne di La Spezia in Serie A lottava al massimo per la salvezza e nulla più. Oggi invece è uno dei leader indiscussi di un Monaco che si candida ad essere la vera outsider di questa Champions.
I francesi sono stati inoltre la prima squadra nella storia della competizione a passare il turno dopo aver subito cinque reti nella partita d'andata. Nulla di impossibile per quello che è attualmente il miglior attacco d'Europa.
Ripercorrere le orme di Giuly, Morientes e Rothen sarà piuttosto complicato, ma questo Monaco è quello che in Inghilterra chiamerebbero 'dark horse', come il cavallo vincente che non ti aspetti.




