Dalla Sampdoria alla Sampdoria. Nel mezzo 119 giorni che certificano una crisi, apparentemente irreversibile, nella quale è piombato l'attaccante della Roma Edin Dzeko.
Era il 3 gennaio 2021 e il goal del centravanti bosniaco al 72' decideva il match dello Stadio Olimpico contro la formazione blucerchiata. Una rete decisiva, come lo sono state molte delle 118 messe a referto in maglia giallorossa. Un sigillo da bomber di razza: sprint sulla destra di Karsdorp e zampata sul palo più lontano ad infrangere il muro doriano.
Un colpo risolutore, da tre punti. Quello che nessuno avrebbe mai sospettato è che quell'acuto sarebbe rimasto l'ultimo del suo campionato. Dzeko, infatti, da quel momento non troverà più la via con la quale in carriera ha stretto un rapporto decisamente confidenziale: quella del goal.
Tunnel. Loop. Buio. Le definizioni si sprecano ma la sostanza non cambia. Il bomber principe dell'ultimo quinquennio romanista si è inceppato. Tra prestazioni incolori e un rapporto con il tecnico Fonseca andato via via deteriorandosi, quella inscenata dall'ex Wolfsburg è a tutti gli effetti la peggior annata dal suo approdo in Italia.
Lo testimoniano i numeri. 7 reti in campionato, ad oggi, rappresentano il suo peggior risultato in un singolo torneo. Le uniche annate in cui non ha centrato la doppia cifra sono state due: la 2015-2016 - quella dell'esordio - quando sul tabellino vi è finito in sole 8 occasioni. La seconda è stata la 2018-2019, conclusa ad una sola lunghezza dalla decina.
Infine si arriva al 2 maggio, esattamente un girone dopo. I capitolini - freschi di "cappotto" in casa dello United - finiscono al tappeto anche contro la truppa saggiamente orchestrata da Claudio Ranieri. E per il numero 9? Il solito triste leitmotiv di un'annata condita da bocconi amari. Prima un goal letteralmente divorato a porta sguarnita. Poi, come se non bastasse, ecco il penalty calciato debolmente e respinto da Audero.
La fotografia di una crisi che non conosce antidoto.


