Sarà un Inter-Bologna "silenzioso", per quanto possibile: questo il provvedimento emesso dalla Questura di Milano che, secondo quanto riportato dal "Corriere della Sera", ha risposto agli episodi avvenuti durante la gara dei nerazzurri contro la Sampdoria.
L'episodio è noto: il tifo organizzato della Curva Nord ha costretto i tifosi presenti a lasciare il settore dello stadio San Siro dopo aver ricevuto la notizia dell'omicidio del capo ultrà Vittorio Boiocchi, "in segno di lutto".
Il caso ovviamente non è passato inosservato: insieme alle condanne del mondo dello sport, compresa quella del nuovo ministro, Andrea Abodi, è arrivata la presa di posizione dell'Inter, affidata a una nota.
FC Internazionale Milano condanna con fermezza qualsiasi episodio di coercizione avvenuto sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro. Il club, che in ogni sede lotta contro ogni tipo di violenza, ribadisce i valori essenziali di fratellanza, inclusione e antidiscriminazione – ed esprime la sua totale solidarietà nei confronti di quei tifosi che sono stati costretti a rinunciare a ciò che tengono di più: l’amore e la passione per l’Inter. ll club – che si adopera ogni anno per rafforzare il presidio di sicurezza e di sorveglianza all’interno dello stadio - ribadisce nuovamente la sua totale collaborazione con le Forze dell’Ordine per assicurare la tutela dei diritti dei propri tifosi".
Secondo quanto raccolto e riportato dal Corriere, quindi, dopo i Daspo emessi dalla Digos nei confronti di quattro tifosi, con un indagine in corso, è arrivata la decisione del Gruppo operativo di sicurezza della Questura, con il questore Giuseppe Petronzi e il prefetto Renato Saccone in sinergia.
E' stato imposto il divieto di accesso ed esposizione di striscioni, bandiere, megafoni e tamburi in Curva Nord per la sfida tra Inter-Bologna, nei fatti "silenziata".