Il calcio professionistico getta le fondamenta per la ripartenza che sembra ormai solo questione di poche settimane. L'ultima parola, ovviamente, spetterà comunque al Governo.
Durante il Consiglio Federale intanto la FIGC ha "espresso la volontà di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni di Serie A, B e C", mentre la stagione si chiuderà il 31 agosto. Quella 2020/21 quindi "avrà inizio il prossimo 1 settembre".
Le partite rimanenti dovrebbero giocarsi tutte e la data più probabile per la ripartenza è quella del 20 giugno, ma non è escluso del tutto l'ipotesi del 13 giugno per cui però serve una deroga governativa. Il 28 maggio peraltro è previsto l'incontro decisivo per decidere se e quanto il campionato ripartirà.
In caso di nuova sospensione la FIGC pensa a "brevi fasi di play off e play out". Se l'interruzione fosse definitiva invece "la classifica sarà definita applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni".
Come detto, tornerà in campo anche la Serie B che dovrebbe svolgersi dal 20 giugno al 20 agosto. E' stata invece respinta la proposta della Lega Pro che voleva fermare la Serie C.
Anche in questo caso quindi i campionati verranno conclusi sul campo, ma a giocarsi potrebbero essere solo i playoff mentre le prime verrebbero promosse direttamente in Serie B.
Gli unici a non finire la stagione saranno quindi i dilettanti, dalla Serie D in giù. Ancora da decidere infine il destino del campionato di Serie A femminile.
"Per quanto concerne, invece, l’attività dilettantistica, ivi compresa quella femminile fino alla Serie B, valutate le condizioni generali e l’eccezionale situazione determinatasi a causa dell’emergenza Covid-19, il Consiglio ha deliberato di interrompere definitivamente tutte le competizioni, rinviando ad altra delibera i provvedimenti sugli esiti delle stesse competizioni. Per quanto riguarda la Serie A femminile, è stato deciso di verificare nei prossimi giorni le condizioni di ripresa, in base all’applicabilità dei protocolli sanitari da parte dei Club e alla disponibilità di contributi da parte della FIGC".
Damiano Tommasi, nel frattempo, attraverso il sito dell'AIC storce il naso.
"Siamo stati in campo fino al 15 marzo, che i calciatori hanno lavorato con il preparatore atletico per tutto il lockdown e ora tu puoi pure non retribuirli. E se fanno causa danno pure la possibilità al club di non pagarli fino ad agosto! Sono deluso e preoccupato".
"Si prendono delle decisioni con mascherine e call conference, e poi si mandano in campo gli altri. Cioè i calciatori. Ed ecco come sono ripagati. Gli imprenditori del calcio chiedono i soldi a tutti – Uefa, Fifa, governo – per non pagare i calciatori…E noi dovremmo essere contenti? Domani ci vedremo, analizzeremo la situazione. Sono veramente deluso e preoccupato per come vanno le cose in questa Federazione e in questo calcio".
Palla al Governo, che nel frattempo attraverso il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora - intervenuto su 'Facebook' - rimarca gli step da rispettare.
"Sul sito del Ministero abbiamo pubblicato le linee guida per gli allenamenti di squadra. Siamo ancora alla prima vera settimana di ripresa del paese. Non si può ancora riprendere con le competizioni agonistiche. La prima regola fondamentale è quella del distanziamento. Qualunque tipo di competizione preveda il contatto è sospesa fino al 3 giugno. Poi se tutto andrà per il meglio si continuerà, man mano, ad aprire. Inoltre, appena possibile faremo una vera riforma dello sport".
