Assistere a una partita sì, ma con limiti illogici: e senza maglia della propria squadra. E' quello che è successo a Colpo Gobbo (Antonello Pira) e Luca Toselli, Youtubers e content creator che seguono le vicende della Juventus, al Parc des Princes.
Perché, in fondo, i due si erano presentati a Parigi semplicemente per guardare una gara di Champions League (quella col PSG) e per vivere una bella esperienza: una festa, quella che normalmente dovrebbe essere una partita di calcio. E invece no.
Giunti ai tornelli per accedere alla tribuna UEFA del Parc des Princes ai due è stato vietato di indossare la maglia della Juventus, come raccontato a POPCAST, il format di GOAL Italia su Twitch.
"Non è che la maglia fossevietata in ogni parte dello stadio: nella parte dello stadio riservata ai tifosi della Juventus la maglia o sciarpa bianconera si potevano indossare. Il punto qual è? Che in tribuna l'accesso di queste maglie, queste sciarpe, di solito è permesso: non era mai capitato di andare in uno stadio e di assistere a una cosa simile. Anche in tribuna, e non in tribuna UEFA, hanno fatto togliere la maglia: e questo conferma una volontà del PSG. C'è chi dice che in Francia si usa così negli stadi. Ma la Francia è "Liberté, Egalité, Fraternité": è toccata non poco da questo episodio".
Un divieto che arriva alla fine dei controlli per accedere all'impianto, nella maniera pià aspettata: il tutto per una regola del PSG.
"Se nel biglietto metti un disclaimer con scritto: 'Per chi va in settori neutri è consigliato un abbigliamento neutro' va bene. Nei primi prefiltraggi non ci hanno detto nulla: ci hanno fatto fare tutto il giro, passando davanti al corteo degli ultras. Noi siamo andati lì come se fosse una festa, perché questo è il calcio: conosciamo il campanilismo in Italia e i rischi legati ad alcune partite. Anche se ci fosse stato detto di evitare di indossare la maglia della Juventus avrebbe dato fastidio, perché è un nostro diritto indossarla. In tanti dicono 'Ma se è un regolamento del PSG va accettato', e no: se è un regolamento illogico bisogna denunciare l'accaduto per far sì che non accada di nuovo. Ma perché devo essere punito per andare a seguire la partita?".
La dinamica dell'evento, comunque, è incredibile: oltre alla maglia al Parc des Princes erano vietati (settore ospiti a parte) anche gli zaini con i simboli della Juventus.
"Nel 2022 parlare di queste cose è incredibile. Siamo stati fortunati perché avevamo un cambio nello zaino. E' successo al controllo finale: ci hanno detto di togliere la maglia e noi abbiamo chiesto di andare in bagno a toglierla. No: ci hanno detto: 'No, ve la togliete lì". Davanti agli altri ti devi denudare, cambiarti e fermati aggiungendo 'No, la maglia non la portate dentro lo stadio perché se poi la tiri fuori?'. Ce l'hanno fatta lasciare in un guardaroba, compreso lo zaino perché lo zaino aveva la 'J' della Juventus. Ci siamo ritrovati con il contenuto dello zaino in mano perché non potevamo fare entrare la borsa. Ma ci chiediamo: è successo a noi, ci hanno fatto cambiare davanti a tutti, ma se fosse successo a una ragazza di doversi cambiare davanti a tutti?".
Colpo Gobbo e Luca Toselli non sono, quindi, riusciti a entrare con la maglia bianconera: a chi è riuscito a farlo, comunque, è stato chiesto di toglierla dopo il goal della Juventus.
"Dietro di noi c'erano due che avevano la maglia della Juve. Gli abbiamo chiesto: 'Ma come avete fatto a entrare?', e ci hanno detto 'Ci ha scortato la polizia', in tribuna UEFA. Dopo che ha segnato la Juventus è arrivato l'addetto alla sicurezza per far cambiare loro la maglia, altrimenti li avrebbe cacciati. Erano tranquilli, non stava succedendo nulla: lo steward è arrivato per far togliere loro la maglia".
Un evento che stona con lo slogan UEFA "Respect": in attesa di chiarimenti da parte della federazione internazionale.
"La responsabilità non è degli steward perché seguono le regole, ma non è una regola logica. La UEFA ha supervisionato giustamente sui comportamenti sbagliati della tifoseria juventina, deve vigilare anche su queste cose: altrimenti non può essere un'istituzione che predica bene e razzola male. Il 'Respect', slogan UEFA, è anche poter andare allo stadio in una tribuna a guardarsi la partita e andare a casa con una certa tranquillità, creando degli eventi che consentano a tutti di esprimere a tutti la propria fede calcistica. Il 'Calcio del popolo' è questo".




