Cole PalmerGetty Images

Chi è Cole Palmer, il 'golden boy' del Manchester City a segno in Supercoppa Europea

Il centro sportivo del Manchester City in quanto a grandi nomi non è di certo carente, anche perché molti di loro lo definiscono 'casa'. Per un talento locale, però, c'è il rischio di perdersi.

Phil Foden ha dimostrato che al City per i ragazzi nati a Manchester c'è ancora posto, anche se sul fatto che potesse esplodere - visto il potenziale - non c'è mai stato alcun dubbio. La speranza è che il mancino possa essere un apripista per la nuova generazione di stelle prodotte dal settore giovanile dei Citizens, incentivando il club ad accantonare acquisti multimilionari.

Il prossimo, dopo Foden, sembra essere Cole Palmer, che a dispetto del suo carattere riservato nel quartier generale di Etihad ha fatto un gran rumore. E lo ha fatto per due volte nelle ultime settimane: prima a Wembley, entrando in campo al posto di Erling Haaland nella ripresa del Community Shield contro l'Arsenal e andando a segno con uno splendido sinistro a giro, nonostante il trofeo sia poi andato ai Gunners, e poi in Grecia, dove grazie a una sua rete la squadra di Pep Guardiola è tornata a galla contro il Siviglia, prima di imporsi a sua volta ai rigori.

Palmer, 21 anni, aveva già impressionato Guardiola e il suo staff già qualche anno fa, debuttando in Premier League all'inizio della stagione 2020/2021. Lo scorso anno ha collezionato 14 spezzoni di partita in campionato. E ora sembra destinato a restare nei piani di Pep anche in questa stagione.

Ad aprile 2019 Palmer - con Guardiola presente sugli spalti - sbagliava il rigore decisivo nella sconfitta in FA Youth Cup contro il Liverpool. Dopo meno di 19 mesi, però, realizzava il goal della vittoria nel 3-2 al Chelsea spezzando un tabù che vedeva il City mancare la conquista del trofeo giovanile da 12 anni.

Palmer, oltre ad esordire in prima squadra, ha anche ricevuto il 'battesimo' in Champions subentrando contro il Marsiglia nell'ottobre del 2020. A GOAL, qualche tempo fa, il ragazzo non nascondeva la propria gioia.

"E' andato tutto bene, è successo tutto in fretta. Mi è piaciuto molto, ora devo solo continuare così".


"E' incoraggiante sapere che Guardiola dia una chance ai più giovani, se giocano bene e gli piacciono non esita a lanciarli. Speriamo di avere altre chances".

Palmer si è guadagnato l'opportunità di approdare tra i 'grandi' dopo un'ultima stagione entusiasmante con l'Under 18 nel 2019/2020: 15 goal e 5 assist in 14 partite, con tanto di premio come Giocatore dell'Anno. Kyle Walker - gestito dallo stesso entourage di Palmer - e Foden lo hanno aiutato a integrarsi in prima squadra e lui ha ripagato impressionando tutti.

"Mi sono presentato senza pensare alle pressioni, ricordando di essere un ragazzino e che quindi non si aspettavano nulla, pensando di giocare come facevo da piccolo. 'Vai e divertiti', l'ho vista così".

Proveniente da Wythenshawe - lo stesso sobborgo di Manchester in cui è cresciuto Rashford - Palmer a 8 anni era ambito sia dal City che dal Man United. E alla fine ha scelto i primi.

Era il calciatore più piccolo in ogni categoria dell'Academy e spesso, per la propria stazza ridotta, ha rischiato il taglio. Alcuni pensavano che fosse troppo basso per sfondare, altri invece erano convinti che potesse rappresentare un 'crack' come i talenti non alti, ma tecnicamente dotati, della Masia del Barcellona.

Col passar del tempo, comunque, Palmer è cresciuto anche in altezza conservando il tocco e lo stile eleganti messi in mostra 10 anni fa. Mancino naturale, ama convergere da destra per calciare - come del resto dimostrato contro l'Arsenal - e rappresenta una minaccia costante sia in zona goal che quando si tratta di inventare per i compagni.

Palmer, titolare contro il Siviglia in Supercoppa, deve ora continuare a ritagliarsi spazio nei piani di Guardiola. E in questo senso Foden è l'esempio da seguire per aspettare il proprio momento e continuare a crescere.

"Sto solo pensando ad allenarmi e lavorare sodo - diceva qualche tempo fa - dicendomi che non c'è pressione e di fare le cose come quando ero un ragazzino. Mettiti in mostra, lavora e vedi dove arrivi".

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