Il semplice fatto che il più alto momento calcistico del nostro 2021 resterà per sempre accompagnato da una cornice con su scritto Euro 2020 rende l'idea di che anno sia stato quello che si appresta a concludersi. Un altro anno di "anormalità", che ci ha fatto ulteriormente apprezzare quella "normalità" troppo spesso data per scontata e che col passare del tempo ci manca sempre più.
Risulta difficile, per non dire impossibile, commentare il 2021 calcistico isolandolo da tutto ciò che è stato il 2021 nel Mondo, con una pandemia che ne ha influenzato in toto l'andamento, in lungo e in largo, nella vita di tutti i giorni e nei progetti futuri.
Tuttavia, almeno dal punto di vista strettamente calcistico, l’anno che se ne va porta con sé tante immagini che in più di un’occasione sono riuscite a strapparci un sorriso, quest’anno ancor più prezioso. Una su tutte è sicuramente rappresentata dal graduale ritorno dei tifosi allo stadio: una componente fondamentale per far sì che il gioco più amato del Mondo possa esprimersi nel contesto più adeguato.
Probabilmente l’11 luglio del 2021 non sarà ricordato come il 9 luglio del 2006, ma quella del trionfo azzurro agli Europei è sicuramente una data destinata a rimanere nella storia. Un trionfo arrivato dopo una mancata partecipazione ai Mondiali, il rinvio di un anno della manifestazione stessa, con una squadra ritenuta dai più “non attrezzata” per ambire al trionfo finale e, soprattutto, arrivato a Wembley, sul campo degli inglesi. Contro di loro. Una soddisfazione immensa per il popolo italiano, che è tornato a riversarsi sulle strade a festeggiare come non accadeva da 15 anni.
GettyMa il calendario fitto all’inverosimile per via degli infiniti rinvii di partite e competizioni intere, ha fatto sì che il 2021 Azzurro si chiudesse con un sapore amaro legato alla mancata qualificazione per i Mondiali in Qatar. C’è ancora una chance legata agli spareggi, è vero, ma il fatto di non aver conquistato immediatamente il pass per la Coppa del Mondo lascia inevitabilmente l’amaro in bocca.
Il 2021 è stato anche l’anno del ritorno alla festa per l’Inter. I nerazzurri, a secco di titoli dalla Coppa Italia del 2011 e di Scudetti dal 2010, l’anno dello storico Triplete, sono riusciti a conquistare il Tricolore al termine di una stagione trionfale. Gli ‘strappi’ di Lukaku e le urla di Conte rimarranno le istantanee della stagione della rivalsa nerazzurra.
GettyLukaku e Conte che, sempre in questo imprevedibile 2021, hanno fatto i bagagli e lasciato l’Inter, destinazione Londra. Ma è stata proprio la finestra estiva di calciomercato a riservare le sorprese più grandi: Messi, dopo una vita, ha lasciato il Barcellona accasandosi a sorpresa al PSG, dove ha raggiunto Gigio Donnarumma, uno degli eroi azzurri agli Europei che ha deciso di chiudere così il suo (?) infinito tira e molla con il Milan. E prima del gong, per non farsi mancare nulla, anche Cristiano Ronaldo ha detto addio alla Juve e alla Serie A per tornare in Premier League, al Manchester United.
Quanti botti! In un anno in cui Empoli, Salernitanae Venezia hanno ritrovato la Serie A, Alessandria, Como, Perugia e Ternana riconquistato la B, ma che ha visto anche fallire il Chievo, il Catania, la Casertana e il Novara.
Il 2021 è stato anche l’anno che ci ha portato via, tra gli altri, Mauro Bellugi, Tarcisio Burgnich, Giampiero Boniperti e Giampiero Galeazzi. Quattro giganti del calcio, giocato e commentato, che non dimenticheremo.
Adesso si volta pagina e si aprono le porte a un 2022 che porterà con sè altre gioie, altri trionfi, altre delusioni e altre disfatte. Ma che noi tutti speriamo porti con sé anche quel ritorno alla normalità che aspettiamo da tanto, troppo tempo. In campo e soprattutto fuori.
