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Manolo PortanovaGetty

Chi è Portanova: un figlio d'arte per la Juventus di Pirlo

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Papà Daniele in Serie A ha giocato oltre 300 partite. Manolo Portanova, invece, ha esordito soltanto il 26 maggio 2019, all’ultima di campionato, nell’ultima partita di Massimiliano Allegri come allenatore bianconero, giocando 31 minuti. Nella quarta gara ufficiale di Andrea Pirlo, invece, gioca da titolare. E non è una partita da ‘garbage time’, una partita che non conta molto. Tutt’altro. A Crotone la Juventus ci va con l’obbligo di vincere. E Pirlo ha scelto di puntare su di lui.

Di attestati di stima, in fondo, il fantasista classe 2000 ne ha ricevuti tanti in carriera. Non soltanto dal papà, il suo primo tifoso. Lo si ricorda in Serie A  con il Siena, il Bologna, per un periodo al Genoa, con dei passaggi al Napoli e al Messina. Con la Lazio nel cuore, la sua squadra. Una fede mai nascosta. La stessa in cui suo figlio Manolo, il primo di quattro, ha mosso i primi passi. Prima che la Juventus nel 2017 lo strappasse ai biancocelesti. Era una star delle giovanili italiane. E ha un fratello: si chiama Denis e gioca nel Torino Primavera. Derby in famiglia.

Manolo Portanova da tempo covava la possibilità di giocare una partita nella Juventus da protagonista. Lo scorso dicembre Sarri lo ha portato in panchina in tre occasioni, senza mai farlo esordire. Poi è arrivato Pirlo. Portanova era a disposizione sia contro la Samp, sia contro la Roma. Non è mai entrato. Ora, l’esordio dal primo minuto allo Scida. Un anno e mezzo dopo aver giocato i suoi primi minuti in Serie A.

Per convincere Pirlo ci ha messo poco. Una doppietta contro il Novara, nell’unica vera amichevole pre-campionato della Juventus in questa stagione compressa. Ha segnato una doppietta. Non poteva passare inosservata, anche se in un contesto del tutto particolare. Di certo ha colpito il mister, uno che, ironia della sorte, qualche anno fa era ‘not impressed’ in uno video pubblicato dalla Juventus e diventato virale sul web. Portanova è riuscito a impressionarlo.

Ha fatto la gavetta: due anni in primavera, uno in Serie C con la seconda squadra bianconera. Gioca da trequartista, oppure da interno di centrocampo, con la tendenza a buttarsi negli spazi. Grandi tempi di inserimento, fisico, buona tecnica. Non è ancora riuscito a trovare il goal tra i professionisti, ma sembra solo questione di tempo. Anche perché segnare non è mai stato un problema: ne ha segnati 12 nella stagione 2018/19 in primavera.

L’anno scorso ha giocato in C, sfiorando i 1000 minuti, intanto giocando anche in Youth League. Ha vinto la Coppa Italia di Serie C, giocando 32 minuti in finale. Ora realizza un altro sogno. La prima tra i grandi da protagonista. Probabilmente, la prima d tante. Se così non fosse, potrà comunque fregiarsi di un ‘titolo’ non da poco: aver impressionato Pirlo. A vent’anni appena compiuti, niente male.

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