La faraonica campagna acquisti di gennaio dell'Hertha Berlino in Italia ha fatto parlare soprattutto per l'acquisto record di Piatek dal Milan. Il polacco però non è stato l'unico giocatore che il magnate Lars Windhorst, che ha rilevato il 49,9% delle quote del club (il massimo consentito in Bundesliga), ha regalato alla 'Alte Dame', la 'Vecchia Signora' del calcio tedesco. Sono stati presi anche Lucas Tousart, che arriverà a giugno - e intanto in Champions League ha ferito la Vecchia Signora italiana - Santiago Ascacibar e soprattutto Matheus Cunha. Finora, quest'ultimo - anche in ordine cronologico: è arrivato l'ultimo giorno di mercato, quasi sul gong - è stato il miglior acquisto per rendimento, con 4 goal (e mezzo) in 7 partite.
Mezzo, sì, perché all'esordio con il Paderborn il goal dell'1-2 che ha deciso il match è andato a referto come autogoal di Collins. In realtà, però, si trattava di un geniale colpo di tacco del brasiliano classe 1999 per risolvere un flipper. Tocco, peraltro, segnato all'esordio e con un discreto jet-lag: era arrivato dal Brasile un paio di giorni prima, essendo stato impegnato con la Seleçao Olimpica per la conquista del pass per Tokyo 2020. Per la cronaca: obiettivo centrato, da protagonista.
Una giocata di talento puro e fiducia nei propri mezzi. Il primo lo ha sempre avuto, la seconda la sta acquisendo nel corso delle settimane a Berlino. Anche se ai goal spettacolari ormai è abituato: nell'aprile 2019 contro il Leverkusen ha segnato un pallonetto dopo una ruleta finito subito tra i migliori goal dell'anno, candidato al Puskás Award. Trucchi imparati anche dall'amico Ronaldinho, con cui ha un rapporto stretto che va oltre quello del poster in cameretta. E anche grazie al Futsal, quello che lui stesso definisce tuttora il suo sport preferito.
È stata una delle nove reti realizzate in un anno e mezzo con il Lipsia, dove è stato voluto e acquistato da Ralf Rangnick. Per lui il club targato Red Bull ha speso quasi 20 milioni di euro (l'Hertha lo ha pagato intorno ai 15): lo ha strappato al Sion, club svizzero che lo aveva portato in Europa nel 2017, andandolo a pescare tra le giovanili del Coritiba. In Super League è durato solo un anno: il suo era un talento da Bundesliga, da Lipsia. Anche se l'avventura con i Roten Bullen è durata solo un anno e mezzo.
Con Rangnick in panchina, Cunha faceva principalmente la riserva di Timo Werner piuttosto che la sua spalla. Una questione di caratteristiche: velocità, dinamismo, possibilità di svariare sul fronte d'attacco. Con un giocatore come Poulsen, fisico e in grado di aprire gli spazi, aveva mostrato grande intesa già nell'estate 2018, quando il club disputò i preliminari di Europa League: Cunha segnò subito tre goal, a cui ne aggiungerà altri tre nella fase a gironi della stessa edizione. Poi lo spazio si è chiuso: quest'anno, con l'arrivo di Nagelsmann, solo 12 presenze e neanche 400 minuti complessivi. E la decisione di volare nella Capitale.
Prossima partita
Come già gli capitava al Lipsia, anche attualmente a Berlino Cunha gioca spesso vicino ad un altro attaccante, potendo esprimere al meglio il suo potenziale: libertà di svariare, attaccando lo spazio anche sulla fascia e isolandosi per puntare l’uomo. Ha tecnica e dribbling, spesso gli manca un po’ di lucidità nel cercare i compagni.
L’arrivo di Bruno Labbadia sulla panchina dell’Hertha, comunque, può solo aiutarlo: i consigli di un uomo da quasi 250 goal tra Bundesliga, Zweite e coppe saranno quanto mai preziosi per uno come lui. Al pari di Vedad Ibisevic, la sua spalla in queste prime uscite post Coronavirus. Prima aveva spesso giocato anche in coppia con Piatek, ma le prestazioni non erano ancora così brillanti come sono state da quando in panchina c'è l'ex punta di Bayern, Kaiserslautern e Werder. Anche a causa di confusione generale in società, causata soprattutto dalle dimissioni di Klinsmann.
Poi, la stabilità ritrovata. Il goal nel derby di Berlino contro l'Union lo ha fatto conoscere maggiormente anche a livello internazionale. Tra l'altro, lo ha festeggiato con la nascita del primogenito giusto pochi giorni dopo. Nella capitale tedesca Cunha vive il suo momento d'oro e si gode gli occhi addosso delle big, Inter in primis - dove peraltro è passato un altro dei suoi idoli: Lukas Podolski. La sua priorità, per ora, più che emulare i suoi idoli rimane portare l'Hertha in Europa League. E onorare, anche a distanza, quei tifosi di fronte ai quali si era inchinato dopo aver segnato all'Olympiastadion contro il Werder Brema. Poi, magari, potrà fare una telefonata all'amico ed ex compagno Diego Demme, con cui ha costruito un gran rapporto, per chiedergli della Serie A. Tempo al tempo.