"Il Qarabag è la squadra di una città che adesso è sotto l'invasione dei nostri nemici. Anche l'allenatore è stato martire della guerra, ci chiamiamo come un territorio che adesso non ci appartiene".
Queste sono le parole di un giornalista azero, che in occasione della sfida di Europa League contro la Fiorentina ha voluto spiegare con orgoglio a Paulo Sousa le origini della sua squadra.
Le origini del Qarabag e di quella città, Agdam, che il club ha rappresentato fino al 1992, l'anno in cui fu occupata e diistrutta dalle truppe armene. Non venne risparmiato nemmeno lo stadio, raso al suolo dai bombardamenti.
Il Qarabag fu costretto a trasferisi a Baku, dove rimase sino al 2009, prima di trasferirsi nuovamente nel distretto di Agdam. E' l'unica squadra, insieme al Neftci, ad aver partecipato a tutte le edizioni del campionato azero, vinto in cinque occasioni.
Nelle ultime quattro stagioni ha partecipato per tre volte alla fase a gironi di Europa League, sfiorando anche una clamorosa qualificazioni ai sedicesimi. Oltre alla Fiorentina ha affrontato anche l'Inter, strappando uno storico 0-0 in Azerbaigian.
Storico come l'1-0 sul Copenaghen nei playoff d'andata di Champions League. Fino a quest'anno il Qarabag non era mai andato oltre il terzo turno preliminare, ora è vicino a realizzare un sogno e a raggiungere un traguardo ma raggiunto prima da una squadra azera.
Il goal del 20enne Madatov fa prendere forma alla favola del Qarabag alla fase a gironi di Champions. La squadra di Agdam, la città che non esiste più, è pronta a riscrivere la storia.