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Denis Zakaria Borussia M'GladbachGetty

Chi è Denis Zakaria, il prossimo rinforzo di centrocampo della Juventus

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Il suo nome è finito sul taccuino di svariati top club europei negli ultimi mesi. Per le prestazioni, sì, ma anche per il prezzo e la scadenza di contratto imminente. La corsa a DenisZakaria, classe 1996 in uscita dal BorussiaMönchengladbach, se l'è aggiudicata la Juventus che ha definito con i tedeschi l'operazione a titolo definitivo che consentirà al centrocampista elvetico di vestire la casacca bianconera già in questa stagione.

Il centrocampista sembrava destinato a lasciare i Fohlen a fine stagione, in scadenza di contratto, dopo non aver trovato un accordo per il prolungamento. Le imprevedibili dinamiche del calciomercato, però, hanno cambiato nuovamente scenario e la Juve ha piazzato l'affondo decisivo. Dopotutto, a fine dicembre il Borussia aveva già comunicato l’addio del proprio numero 8 e non aveva chiuso ad un addio anticipato a gennaio a fronte di un indennizzo. Non per questo, comunque, ha rinunciato a metterlo in campo: “È il miglior ‘8’ (inteso come ruolo, ndr) che abbiamo”, ha dichiarato l’allenatore AdiHütter poco tempo fa.

CHI E' DENIS ZAKARIA: CARRIERA E CARATTERISTICHE

L’escalation di Zakaria in Bundesliga è iniziata con un po’ di ritardo rispetto alle attese. Svizzero, nativo di Ginevra, di papà congolese e mamma del Sud Sudan, è cresciuto nel Servette, per poi mettersi in mostra nello Young Boys. Già in gioventù si parlava di lui come uno dei migliori centrocampisti elvetici di prospettiva, tanto che a soli 20 anni è entrato nella rosa per Euro 2016.

Un anno più tardi, l’approdo in Germania per oltre 10 milioni di euro, numericamente come sostituto di Mo Dahoud, appena passato al Dortmund. Nelle prime due stagioni è stato un po' in difficoltà, come tutta la squadra (due noni posti di seguito con Dieter Hecking in panchina), poi l’arrivo di MarcoRose nel 2019 gli ha permesso di svoltare. Si è abituato a giocare sia in un centrocampo a due che a tre, preferibilmente come pivot, in un calcio fatto di transizioni veloci.

DENIS ZAKARIA MÖNCHENGLADBACHGetty Images

Lo svizzero è entrato subito negli ingranaggi dimostrandosi un ‘8’ moderno, anche in grado di giocare come difensore centrale all’occorrenza, nelle situazioni più critiche. Fino a marzo 2020, ovvero fino allo stop per il Covid, è stato uno dei migliori mediani del campionato per rendimento. Un infortunio al ginocchio ne ha prepotentemente rallentato l’ascesa, impedendogli di tornare nella stagione 2020/21 ai livelli dell’anno precedente.

In quest’annata difficile per il Borussia, che si trova al 12° posto in Bundesliga e ha vinto solo una delle ultime 9 partite, con 7 sconfitte, Zakaria è riuscito comunque ad essere uno dei pochi a salvarsi, proponendo anche soluzioni offensive con i suoi inserimenti fino al limite dell’area di rigore, recuperi difensivi importanti e strappi che hanno dato ritmo all’attacco all’occorrenza.

"Robusto", lo aveva definito Max Eberl nel giorno del suo arrivo. Testa alta, buon palleggio, discrete abilità di passatore e soprattutto un impatto atletico non indifferente, abbinato a una buona base tecnica specialmente con il piede destro, quello con cui si sente a suo agio. Senza grande senso del goal: solo 11 nei suoi 5 anni ai Fohlen. Non un caso che sia stato definito da Hütter come un “8 puro”, sebbene in chiave moderna. A suo agio quando il ritmo è alto, meno quando è basso.

Numeri. Secondo Raphael Honigstein, firma di ‘The Ahtletic’, ad esempio “Zakaria è un ‘sechs-bomb’ (‘sechs’ è ‘sei’ in tedesco, ndr), un centrocampista difensivo dotato di straordinaria esplosività”. Concetto simile espresso in maniera diversa.

Anche in Nazionale è sempre stato una costante, nonostante la folta concorrenza nel ruolo, tra Dzemaili, Xhaka, Behrami e ultimamente Freuler, giocatori che sono istituzioni. 40 le presenze, con 3 reti all’attivo.

Il passaggio in bianconero, ovviamente, potrebbe rappresentare un boost pure in quest’ottica. Per Zakaria, un ulteriore salto di qualità, in un club con ambizioni ovviamente diverse da quelle del Gladbach. La sua cessione, dal punto di vista del club tedesco, fa seguito alle dimissioni di Max Eberl, lo storico direttore sportivo che lo ha portato al Borussia-Park nel 2017. Ci ha scommesso, ha visto giusto. Come spera di veder giusto anche la Juventus. Che in lui ha visto il rinforzo ideale per la mediana di Allegri.

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