Ha appena 21 anni, ma può già vantare esperienze in club del calibro di Manchester City e Real Madrid. Brahim Diaz è uno di quei giocatori che hanno impiegato pochissimo tempo ad arrivare al vertici del calcio europeo e nel corso della sua rapida scalata è stato sempre accompagnato da un’etichetta che ancora porta con sé: quella di predestinato.
Nato a Malaga il 3 agosto 1999, cresce calcisticamente nel club della sua città, nel quale approda nel 2010 quando è poco più di un bambino. Le sue qualità e le giocate degne di un calciatore dal talento superiore alla norma, presto attirano le attenzioni di alcuni dei più importanti club europei e già nel 2013 il Manchester City, pur di superare una nutrita concorrenza, investe circa 200 mila sterline per rilevare il suo cartellino e portarlo in Inghilterra.
Diventato fin da subito uno dei pezzi pregiati dell’Academy dei Citizens, a Manchester è chiamato ad attendere con pazienza il salto tra i ‘grandi’, ma intanto ha la possibilità di vedere da vicino alcuni dei migliori giocatori al mondo, compreso il campione che a detta di molti di più gli somiglia dal punto di vista tecnico: David Silva.
“E’ un lusso poter apprendere da compagni di squadra così forti”.
Brevilineo, ambidestro, ottimamente dotato dal punto di vista qualitativo e abile tanto nel dribbling quanto nell’ultimo passaggio, proprio come il suo noto connazionale può agire sia da trequartista che da esterno offensivo su entrambe le fasce.
Nel corso della sua avventura inglese, Pep Guardiola ha fatto di tutto per tutelarlo e per non rischiare di bruciarlo.
“Giocare in un top club non è facile, ma Diaz ha confermato le sue qualità. In allenamento è sempre impeccabile ed è apprezzato da tutti noi”.
Per l’esordio in prima squadra ha dovuto attendere il 21 settembre 2016, quando è entrato nei minuti finali di una partita di Coppa di Lega contro lo Swansea, mentre per quello in Premier League ha dovuto attendere il 20 gennaio 2018 (intanto aveva già debuttato in Champions League) quando ha sostituito Sané all’87’ di una sfida vinta contro il Newcastle.
GettyAl City, complice anche una concorrenza incredibile, fatica ad imporsi tanto che in due stagioni e mezza saranno 15 le presenze complessive (5 delle quali in campionato) condite da due goal. Nonostante il poco spazio trovato in Inghilterra, il Real Madrid decide di puntare fortissimo sulle sue qualità e Brahim Diaz nel gennaio del 2019 torna a prendersi le luci della ribalta, visto che i Blancos versano nelle casse dei Citizens qualcosa come 17 milioni di euro pur assicurarselo.
A Madrid gode della stima di Zinedine Zidane, ma anche in questo caso si ritrova limitato dalla grande concorrenza interna. Nella prima mezza stagione che segna il suo ritorno in Spagna, riesce a totalizzare 9 presenze con 1 goal in campionato, alle quali se ne aggiungono altre 2 in Coppa del Re. Le cose si fanno decisamente più in salita nella sua seconda annata merengue, visto che i minuti giocati in campionato saranno appena 59’ suddivisi in 6 gare, mentre quelli in Champions League saranno 17’ (messi insieme in una sfida della fase a gironi contro il Bruges).
“E’ un giocatore giovane e molto interessante, vedremo cosa accadrà l’anno prossimo. Quando ha giocato ha fatto bene”.
Evidentemente chiuso a Madrid da campioni del calibro di Isco, James Rodriguez, Hazard, Asensio, Vinicius, Rodrygo, Lucas Vazquez e Bale, Brahim Diaz potrebbe ora essere alla ricerca di un club pronto a concedergli quei minuti che possano consentirgli di mettersi in mostra e di mostrare anche ad alti livelli le sue doti.
Negli ultimi giorni si sono intensificate le voci che lo vogliono nel mirino del Milan e proprio nello scacchiere tattico di Stefano Pioli potrebbe trovare lo spazio necessario per emergere, magari nel trio alle spalle dell'unica punta in un 4-2-3-1.
Il Real Madrid e Zidane intanto continuano a credere fortemente in lui ed è anche per questo che i Blancos non sembrano al momento disposti a rinunciare al suo talento a titolo definitivo.




