La heatmap relativa ai suoi movimenti in campo, raccolti dall'inizio della stagione, è emblematica: Nicholas Bonfanti, quando ha giocato, è stato praticamente dappertutto. E non è un caso, nonostante si tratti di un giocatore nato, costruito e cresciuto come punta, ma nel senso moderno del termine.
Nel 2021 Nicholas si trova di fronte al primo, grande crocevia della sua carriera: tifoso dell'Inter, il nerazzurro, dopo averlo sposato, è stato costretto a lasciarlo, per affrontare una sfida che, a conti fatti, si sta rivelando vincente. Il Modena.
"E' un altro ragazzo dell'Inter che si sta mettendo in grande mostra e il Modena ne sta raccogliendo i frutti".
A parlare, nella sua analisi settimanale nel corso di B Italian, format sulla Serie BKT in onda sul canale Twitch di GOAL Italia, è Marco Amelia, che ha riassunto parte dei movimenti dello stesso Bonfanti, campione insieme a Sebastiano Esposito e Willy Gnonto dello Scudetto Under 17 con la formazione allenata, nel 2019, da Zanchetta.
"Che bel giocatore, penso che dal punto di vista degli attaccanti in B sia quello con una grande prospettiva. Ha già fatto molto bene l'anno scorso in Serie C e si sta confermando quest'anno in Serie B, facendolo con grande qualità fisica, tecnica. E' un giocatore completo: ha dei movimenti incredibili. Gli è servito allenarsi coi grandi all'Inter perché poi l'allenatore era Antonio Conte".
Ecco: facciamo un passo indietro. A quando l'attuale allenatore del Tottenham gli permette di lavorare in prima squadra (ed essere convocato per una sfida di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk). Passaggio fondamentale: anche perché nella formazione nerazzurra c'è un mito, per Bonfanti. Quel Romelu Lukaku che lui stesso definirà un modello, nel corso degli anni.
"Si muove da Dio, benissimo: spero che anche lui possa presto fare il salto in Serie A perché può stare tra i grandi", spiega Amelia.
Nel 2021, poi, la svolta che ha segnato parte della formazione di Bonfanti: il trasferimento al Modena, in Serie C. Con un progetto ambizioso e legato alla promozione, poi avvenuta, in Serie B. L'attaccante classe 2002, nonostante qualche noia fisica, gioca e segna: 5 goal in 13 presenze nel Girone B. Media niente male per un ragazzo.
"Il Modena è stato bravissimo: sa come prendere questo tipo di giocatori, perché se sei una realtà di Serie C che deve andare a vincere il campionato poi i giovani devi saperli riconoscere. Se l'Inter è stata meno brava? Sappiamo che nelle grandi squadre comunque emergere è difficile. Lui ha fatto il percorso giusto: è andato in Serie C e ha fatto bene, il Modena se l'è tenuto e gli ha dato modo di adattarsi al campionato di Serie B. Se lo litigheranno".
Al primo anno di Serie B indossa la 9 della squadra allenata da Attilio Tesser e ha già siglato 6 reti, tra cui quella che ha deciso il Derby contro il Parma, a fine novembre, e l'ultima in ordine di tempo, il 2-0 contro il Cagliari alla ventitreesima giornata. Un goal che fa capire molto, di quello che è Bonfanti: Magnino controlla sulla trequarti, mentre l'ex attaccante dell'Inter gli detta il passaggio in profondità, tra le linee. Il resto è scontato. Movimento "da grande".
Anche gli altri dati che lo riguardano sono importanti, considerando che ha giocato solo 7 gare dall'inizio, finora: in partita ha una percentuale di 1,9 tiri. Quasi 2 conclusioni a match, con uno 0,6 verso lo specchio e una rete ogni 125 minuti. Solo Victor Osimhen, in Italia, ha fatto meglio nei maggiori campionati professionistici (un goal ogni 91 minuti). E lui continua a esultare e far esultare: grazie agli allenamenti con Lukaku e gli insegnamenti di Conte. E quel soprannome che lo ha sempre contraddistinto: lo "squalo" continua a colpire.

