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Francesco Cassata GenoaGetty Images

Francesco Cassata, il 'nuovo Marchisio' della Juve che stregò Jürgen Klopp

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Nelle difficoltà del Genoa degli ultimi anni, Francesco Cassata ha provato a ritagliarsi un ruolo sempre più importante, trovando fortune alterne. Soltanto pochi anni fa era uno dei giovani più seguiti in Italia e anche all'estero.

La carriera di Cassata è iniziata nell'Empoli, ma è decollata quando nell'inverno 2015 la Juventus ha speso oltre un milione di euro per portarlo a Vinovo. Allora era soltanto un diciassettenne, ma oltre ai bianconeri aveva un altro estimatore speciale: Jürgen Klopp, al tempo allenatore del Borussia Dortmund. Il tecnico tedesco ha sempre avuto un debole per il nativo di Sarzana, in Liguria, tanto che lo ha cercato anche un paio di anni dopo, quando si è seduto sulla panchina del Liverpool.

Cassata durante quella stagione (2016/17) giocava in Serie B, in prestito all'Ascoli: la sua prima, vera esperienza da professionista. Mentre parallelamente si conquistava un posto da titolare nell'Italia Under 20, con cui ha collezionato 12 presenze. E Klopp, come ha ammesso lo stesso centrocampista in un'intervista al 'Secolo XIX', ha bussato alla Juventus. Che disse 'no, grazie'.

“Mi voleva Klopp? Sì, prima ai tempi di Empoli, poi quando ero in prestito dalla Juve all’Ascoli. La Juve disse no: bella soddisfazione, ma resto umile, ne ho di strada da fare”.

Francesco Cassata Italy U20

Facile immaginare da cosa fosse stregato Klopp: dalla quantità che Cassata era in grado di assicurare, sia nel centrocampo dell'Ascoli sia in quello, precedentemente, della Juventus Primavera. Giocava spesso da interno mancino del centrocampo a tre, ma durante la sua carriera ha dimostrato di poter giocare praticamente ovunque. Come quello che è il suo modello: Claudio Marchisio, 'compagno' di numero 8 bianconero quando l'attuale mediano del Genoa giocava nelle giovanili. E a cui in molti lo hanno paragonato ai primi tempi.

“Il modello era Marchisio. Penso che la mia dote principale sia la quantità, mi piace essere in prima linea e lottare. A volte sono troppo irruento, prendo troppi cartellini, ma ci sto lavorando”.

L'irruenza, effettivamente, è stata una delle linee che hanno finora condotto la carriera di Cassata da professionista. Durante il suo primo anno ad Ascoli ha collezionato 18 cartellini gialli, in A è già arrivato a 24 con 4 rossi, a fronte di appena 62 partite disputate. Circa un cartellino ogni due partite. Il più sentito e doloroso è stato certamente quello dell'ottobre 2019 a Torino, quando con il Genoa sfidò proprio la Juventus. La sua partita durò 51 minuti, prima di finire anzitempo negli spogliatoi.

Ufficialmente fu una partita giocata da ex, anche se forse potrebbe sembrare riduttivo. La Juventus spesso tiene sotto controllo i giovani cresciuti in bianconero e poi ceduti tramite gentlemen's agreement o clausole. Un discorso che potrebbe essere valido anche per Cassata, che nell'estate 2017 comunque è passato al Sassuolo a titolo definitivo.

In neroverde ha giocato poco, giusto il tempo di segnare un goal da cineteca su punizione da lontano contro il Chievo. Poi la lotta a fondo classifica in prestito al Frosinone, fino al Genoa e al prestito di 6 mesi vissuto a Parma, mentre la stagione 2022/23, invece, l'ha visto protagonista in B con la maglia della Ternana, sempre sotto la regia del club ligure.

Un continuo saliscendi che rende sempre più lontani quei giorni nei quali Klopp ha sperato di poter contare su di lui.

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