La settimana della Juventus, tra campo ed extracampo, continua: archiviate le robe relative alla "palla che rotola", chiuse dalla sfida contro il Monza in Coppa Italia, e quelle legate al passaggio di consegne tra Agnelli e Ferrero, l'attenzione si sposta sulle vicende giudiziarie relative al club bianconero.
Perché quella di venerdì 20 gennaio del 2023 passerà, comunque, alla storia come la data in cui si ridiscuterà del caso plusvalenze: o almeno del primo capitolo dopo l'analisi del nuovo materiale emerso nell'inchiesta Prisma che non riguarda solo la Juve, e dopo la richiesta di Giuseppe Chinè, capo della Procura della Federcalcio, di revocare la sentenza emessa a maggio e che aveva assolto tutte le società coinvolte.
Tutto seguendo i passi delle indagini della Procura di Torino, che evidenzia l'esistenza di nuove prove che dimostrerebbero, a suo modo di vedere, la colpevolezza dei club, soprattutto in ottica conti e bilanci.
Per questo motivo, la Corte federale, dopo aver preso in esame le nuove "prove" della Procura deciderà se si riaprirà il processo, in cui eventualmente verrebbe analizzato il materiale e, successivamente, formate le richieste di sanzione.
I tempi, in ogni caso, saranno brevi: la decisione potrebbe arrivare già nelle ore successive alla riunione della Camera di consiglio, o comunque dopo il weekend. Da quel momento in poi sarà chiaro se procedere o meno: i club coinvolti potrebbero essere di nuovo assolti, ma qualora la richiesta della Procura dovesse essere accolta si deciderà nel merito, ovvero se, effettivamente, le presunte plusvalenze fittizie della Juventus, ma anche di altri club come Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e Novara avranno avuto effetti sui bilanci.
Questo, comunque, parallelamente all'altro filone dell'inchiesta Prisma, che riguarda invece le note "manovra stipendi", ancora da discutere.


