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Cesare Casadei Italy U20Getty

Casadei ha risposto alle polemiche: finalmente l'Italia si è convinta del suo talento

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A Cesare Casadei sono bastati meno di 45 minuti, in terra argentina, per demolire, con una prepotenza senza precedenti, mesi di sterili e ricorrenti polemiche sul suo conto: quasi come se il calcio si fosse inventato, nel sempreverde terreno delle speculazioni, il talento di un ragazzo che tanto è stato "gonfiato", a detta di qualcuno, che il Chelsea lo ha voluto per sé, investendo fondi importanti.

Il suo non è neanche un caso da "nemo propheta in patria", quanto l'ennesima dimostrazione che, a volte, basterebbe lasciar parlare il campo e non i pensieri, soprattutto se seguiti da una serie di illogici ragionamenti che, prima o poi, verranno comunque smentiti.

Casadei non è nato calcisticamente a Mendoza, ai Mondiali Under 20: non è sbucato dal nulla tra il 28' e il 35' della partita contro i pari età del Brasile. Casadei è sempre stato forte, un gran prospetto del calcio italiano: solo che l'Italia era troppo impegnata a parlare del prezzo del suo cartellino, all'indomani della cessione al Chelsea.

E' stato uno dei giocatori più rappresentativi dello Scudetto Primavera dell'Inter di Cristian Chivu, protagonista (con elementi come Wilfried Gnonto e Giovanni Fabbian, per non citare gli altri suoi compagni nell'Italia U20) del campionato Under 17 del 2019. Chi lo ha seguito, sa.

Ma, in verità, anche chi non lo ha seguito con costanza conosce la qualità di Casadei: anche chi, da metà agosto, ha speso le sue energie in commenti poco edificanti sui social lo sa bene. Solo che è così, che va: i 15 milioni di euro (più 5 di bonus) sborsati dal Chelsea, che son seguiti ai discorsi da possibile "moneta di scambio" per concludere l'affare Bremer (poi sfumato, com'è noto), sono riusciti a offuscare i tentativi che i Blues hanno fatto, a più riprese nel corso degli anni, per portarlo a Londra. Ben prima, per intenderci, che di lui si parlasse in termini di soldi, milioni, bilanci.

Semmai, c'è da riflettere su quanto l'Inter sia stata vittima di un equivoco che sì, si lega ai conti, ma che alla fine la vedrà comunque perdere quel Milan Skriniar che in estate avrebbe potuto far bene, con una cessione, alle casse nerazzurre, e per il quale in un certo senso è stato "sacrificato" Casadei.

Che l'Inter e i suoi tifosi, quelli che lo hanno seguito sin dal suo arrivo dal settore giovanile del Cesena, nel 2018, non avrebbero mai voluto cedere: anche perché trovare, in giro, un giocatore classe 2003 come l'Azzurrino, con le stesse caratteristiche e la stessa forza (pure fisica) è difficile.

Per fortuna, quindi, che c'è stata Italia-Brasile: per fortuna che Casadei, in 90 minuti, ha capitalizzato l'occasione a sua disposizione (al di là dei goal), perché chissà per quanto altro tempo ancora si sarebbe parlato del costo del suo cartellino.

Per fortuna, sì, perché il "carro" è già pieno di chi, in pochissimo, è passato dalle critiche ai bilanci alle critiche sull'incapacità di un club italiano di trattenere i propri gioielli. Lui, prezioso: 15 presenze in Championship in metà stagione col Reading (in prestito), con una rete all'attivo. Altro che "speculazione economica": usiamo i termini giusti. "Talento".

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