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Alla scoperta di Dorlan Pabón: meteora al Parma, protagonista in Messico e in Colombia

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Nell'esclusiva raccolta delle meteore che hanno popolato i palcoscenici della nostra Serie A, un capitolo tutto dedicato lo merita sicuramente Dorlan Mauricio Pabón Ríos, o più semplicemente Dorlan Pabón.

Il Parma lo acquista nell'estate del 2012 con la speranza che il 'Memin' - soprannome che richiama il personaggio di un cartone animato - possa ripercorrere la stessa tratta di un famoso connazionale che con i ducali è stato indubbio protagonista: ossia Faustino Asprilia.

E proprio come avvenne con il suo illustre predecessore nel lontano 1992, anche Pabòn viene pescato in Colombia e precisamente dall'Atletico Nacional. Il classe 1988 arriva a vestire la casacca dei Verdolagas dopo aver mosso i primi passi con la sfera tra i piedi con l'Itagui Ditaires e successivamente tra i professionisti con la maglia dell'Envigado a partire dal 2008.

pabon atletico nacionalGetty

Due anni e mezzo più tardi, con 12 goal, 9 assist e le prime chiamate in Nazionale comprese nel prezzo, Pabòn dimostra di avere tutti i requisiti necessari per compiere il salto.

Requisiti ritenuti soddisfacenti dal'Atletico Nacional che nel gennaio del 2010 lo ingaggia a parametro zero. In quel di Medellín dopo una stagione all'insegna del puro apprendistato - comunque condita da 13 goal in 36 partite - è al secondo tentativo con i colori biancoverdi in cui alza i giri del motore: a referto finiscono 17 centri in 40 gare, oltre al primo titolo nazionale in bacheca. L'annata seguente è scandita da un trend addirittura migliore: segna 12 goal in 15 presenze di cui 7 tutti nella sua prima Copa Libertadores,chiusa al secondo posto nella classifca marcatoridietro solamente al nuovo craque del calcio verdeoro: un certo Neymar.

pabon parmaGetty

Sono numeri che non lasciano indifferenti e i primi abboccamenti dall'Europa diventano conseguenza inevitabile. Il Parma lo segue, lo studia e alla fine lo porta in Italia nell'estate del 2012 versando 4 milioni di euro nelle casse colombiane sottoscrivendo con il calciatore un accordo di durata quinquennale. La sua esperienza in terra emiliana si apre con un episodio piuttosto curioso: nell'amichevole contro il Levico Terme, infatti, un suo bolide su calcio di punizione si insacca bucando addirittura la rete.

Un buon biglietto da visita? Decisamente no perché, incredibile a dirsi, rimarrà proprio quello il frame più importante della sua esperienza emiliana. Agli ordini di Donadoni, infatti, Pabòn è costretto a destreggiarsi tra evidenti difficoltà di adattamento al calcio nostrano e delle gerarchie difficili da scalfire che lo relegano sempre e comunque tra le ultime scelte del tecnico bergamasco alle spalle dei vari Amauri, Palladino, Pellé e Sansone. E come se non bastasse, il calciatore è costretto a convivere con una situazione personale molto delicata e che a fine novembre lo costringe a fare rientro in Colombia per stare vicino al figlio gravemente malato.

"Era corretto non far sapere nulla nel rispetto del ragazzo e del suo bimbo. Lui sarebbe persino rimasto per giocare, ma noi abbiamo deciso di dargli questo permesso per stare vicino alla sua famiglia". Le parole dell'ex DS gialloblù Leonardi.
"Nonostante il ragazzo volesse rimanere fino alla partita con l'Inter, io gli ho detto che prima di tutto c'era questo e perciò gli ho detto che lui doveva andar lì, sperando che si risolva il problema, anche se purtroppo è piuttosto complicata la cosa. Ci auguriamo che, indipendentemente da tutto, ritorni un Pabon carico, soprattutto per il grande abbraccio e il grande affetto che il Parma gli ha dato".

Pabòn torna sì nel capoluogo emiliano, ma il soggiorno italiano è destinato a chiudersi molto presto. Dopo sole 13 presenze e 1 goal in Coppa Italia contro il Catania, l'attaccante cafetero è già ai saluti e nella sessione di gennaio del 2013 viene ceduto ai messicani del Monterrey.

 pabon betisGetty

Tuttavia, a causa di un 'paletto' numerico all'interno della rosa, i messicani possono impiegarlo in gare ufficiali soltanto a partire dall'estate e da qui nasce l'idea di parcheggiarlo per sei mesi in prestito. E la scelta ricade sul Betis.

In Andalusia è riscatto allo stato puro: segna 8 goal e confeziona 4 assist in 16 partite rivelandosi una delle sorprese del torneo. Nel suo primo derby contro il Siviglia si erge a protagonista nella rimonta del Betis che, sotto 0-3 dopo mezz'ora, acciuffa il pari. Pabòn segna l'1-3 prima di servire a Igiebor il pallone del definitivo 3-3. Alla voce 'soddisfazioni' c'è anche il goal al Camp Nou contro il Barcellona di Messi. L'abbraccio finale e i reciproci complimenti con la 'Pulce' sono una delle sue ultime istantanee con i colori verdiblancos.

Ad attenderlo, infatti, c'è l'avventura nuova di zecca in Messico. Alle porte della stagione 2013-2014, Pabòn è a tutti gli effetti un calciatore del Monterrey e la partenza con Los Rayados è fulminante: va a segno 5 volte nelle prime 8 uscite ufficiali, madopo soli quarantotto giorni, ecco servito l'inaspettato colpo di scena. A bussare alla porta dei messicani si presenta il Valenciacon un assegno da otto milioni tra le mani, nientemeno che il valore della sua clausola rescissoria. La fumata bianca è scontata e, dopo nemmeno due mesi, Pabòn lascia anche il Messico per fare rientro in Spagna.

 pabon valenciaGetty

È il terzo appuntamento con il Vecchio Continente dopo il flop di Parma e i bei ricordi lasciati in quel di Siviglia. Purtroppo per lui, la parentesi valenciana assomiglierà tremendamente a quella nostrana. Tra difficoltà di inserimento e rendimento a singhiozzo, anche il Valencia se ne sbarazza dopo soli sei mesi prestandolo al San Paolo.

Italia, Spagna, Messico, nuovamente Spagna e ora Brasile. Il tutto nel giro di due anni. Una sorta di global tour senza un vero e proprio nesso logico. Una serie di spostamenti random dove tutto è contemplato tranne la parola continuità. E in Brasile le cose non vanno di certo meglio, anzi.

pabon san paoloGetty

Con il club paulista mette insieme sette apparizioni e nell'ultima delle quali trova il suo unico squillo a tinte verdeoro contro l'Atletico Mineiro. E poi? Il solito copione, ovviamente. Archiviata la fugace parentesi sudamericana, torna al Valencia. Per restare?Anche questa volta la risposta è no. Gli spagnoli, infatti, lo rispediscono prontamente da dove era arrivato un anno prima, ossia al Monterrey.

Questa volta, però, torna per restare. Incredibile, ma vero. In piena controtendenza con le sue precedenti avventure, Pabon diventerà un'autentica bandiera della formazione messicana. Vi rimarrà per sette anni, dopo aver cambiato sette maglie nei sette anni precedenti. Una sorta di tripudio per gli amanti della numerologia.

 pabon monterreyGetty

Il suo nome verrà impresso con forza nel firmamento Rayados e i numeri sono lì a confermarlo: 299 partite, 88 goal - quarto marcatore di sempre nella storia del club - e 82 assist. Non da meno è la voce trofei: una Liga MX, due Copa MX e due Champions League nordamericane. Un lungo sodalizio consolidatosi dal 2014 al 2021, nel corso del quale ha avuto anche l'onore di indossare la fascia di capitano.

Il 7 luglio del 2021, dopo nove anni a spasso tra Europa e Americhe, fa il tanto atteso rientro a 'casa' per vestire nuovamente la maglia dell'Atletico Nacional, con cui ha firmato un contratto fino al 31 dicembre 2023, poi rinnovato fino al 30 giugno 2024. La chiusura del cerchio. Il passato che torna ad essere presente.

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