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Bukayo Saka England Euro 2020Getty

Bukayo Saka, la scoperta dell'Inghilterra: il talento dell'Arsenal che si è preso Euro 2020

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Hale End, zona est di Londra. London Colney, periferia. Venti miglia che dividono un sogno. Una strada che rappresenta simbolicamente un passaggio. Dall’academy alla prima squadra dell’Arsenal. Un salto in avanti che sogna ogni ragazzo. Al centro di allenamento c’è un corridoio che divide gli spogliatoi delle giovanili e della prima squadra. Passare dall’altra parte rappresenta il salto. In tempi recenti lo hanno fatto in molti: Reiss Nelson, Emile Smith-Rowe, Joe Willock, Eddie Nketiah. Soprattutto, lo ha fatto Bukayo Saka. Il diamante più luccicante forgiato nel settore giovanile dei Gunners.

Il classe 2001 è ormai da due anni una certezza per il club londinese e la sua escalation non è passata inosservata a nessuno. Nemmeno a Gareth Southgate. Dall’ottobre 2020 lo ha regolarmente coinvolto nelle convocazioni dell’Inghilterra. In Under 21 giusto una presenza, una comparsata rapida a inizio stagione. Giusto per mettere una bandierina nella trafila. Poi, subito nazionale maggiore. Con il gradimento del CT, che lo ha inserito tra i pre-convocati per Euro 2020 e lo ha tenuto in rosa, senza tagliarlo. Era considerato tra i giocatori a rischio, alla fine non solo è entrato, ma è persino diventato un titolare.

“Avevamo buone sensazioni su di lui, sin dal primo giorno in cui si è allenato con noi. Ci ha sempre impressionato. È affidabilissimo. Per un ragazzo così giovane è una qualità eccezionale” ha dichiarato Southgate.

Entrato con la Repubblica Ceca alla terza partita del girone dopo una panchina e una tribuna, ha propiziato il goal decisivo, è stato eletto Man of the Match e non è più uscito. Titolare contro la Germania negli ottavi, poi nuovamente in semifinale contro la Danimarca. Ha anche fatto l'assist per l’autogoal di Kjaer per il momentaneo 1-1. Aveva saltato la partita con l’Ucraina per un leggero problema fisico. Si è messo dietro Sancho, Grealish, Rashford, Foden. Tutti in panchina per fare posto al più giovane inglese ad aver mai giocato una semifinale in un grande torneo. A 19 anni e 305 giorni.

Salvo decisioni a sorpresa di Southgate, Bukayo Saka sarà ancora nell’undici titolare dei Tre Leoni anche nella finalissima di Wembley contro l’Italia. Nelle uscite precedenti di Euro 2020 ha giocato soprattutto partendo dalla fascia destra, con la possibilità di puntare in uno-contro-uno e rientrare sul suo piede mancino, soprattutto per garantire equilibrio anche difensivo quando le ali rientrano formando il 4-4-1-1. In precedenza invece aveva interpretato anche il ruolo di ‘quinto’ di sinistra con la difesa a tre alle spalle.

Un ruolo non di certo nuovo per lui, che all’Arsenal è stato occasionalmente impiegato anche come terzino in momenti di emergenza. Di certo sono le sue doti offensive a spiccare, non quelle difensive, ma a 19 anni Saka ha già uno spirito d’adattamento esemplare e non usuale per l’età. Ci ha messo poco a convincere tutti. All’Arsenal brillava con la seconda squadra a suon di dribbling e giocate sontuose, tanto che Unai Emery gli ha concesso l’esordio a 17 anni, in Europa League.

È stato lo stesso tecnico basco a seguirne i progressi e lanciarlo in pianta stabile in prima squadra nell’autunno del 2019. La partita che lo ha messo sulla mappa è stata quella contro l’Eintracht Francoforte il 19 settembre 2019. Due goal di puro talento, un assist e una prestazione da capogiro. Ha firmato da solo la vittoria per 0-3. Fino a quel momento era ‘soltanto’ sui taccuini dei talent scout di mezza Europa. Da lì l’Arsenal ha avuto la conferma di avere un piccolo gioiello tra le mani.

Bukayo Saka Arsenal SouthamptonGetty/Goal

Anche nei mesi seguenti, con l’arrivo di Mikel Arteta con l’intermezzo di Freddie Ljungberg, Saka è sempre stato al centro dei piani dei Gunners. La scadenza del 30 giugno 2021 spaventava fino a un anno fa, ma è stata presto cancellata da un rinnovo arrivato lo scorso luglio che lo ha blindato all'Emirates. Lo switch alla maglia numero 7 (dopo l’87 e il 77) che era stata di Robert Pirés, del compianto ‘Rocky’ Rocastle, di Brady, Rosicky e della leggenda George Armstrong. L’investitura.

“Bukayo è un grande talento, è destinato a migliorare sempre di più. È stato fantastico vedere il modo in cui è cresciuto ed il modo in cui è migliorato il suo decision making”, ha affermato Freddy Ljungberg, suo ex allenatore nelle giovanili dei Gunners.

Dopo Leno e Xhaka, il classe 2001 è stato il giocatore più utilizzato della rosa nello scorso anno. 7 goal all’attivo in tutte le competizioni, più la doppia cifra di assist. Solo Pepé, Lacazette e Aubameyang hanno fatto meglio in termini di contributo realizzativi. Rispetto a loro, Saka ha dato l’impressione di essere addirittura più pronto a caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti difficili. Giocando sostanzialmente ovunque: destra, sinistra, più stretto, vicino alla punta, più largo, da terzino.

Una maturazione che si sta completando con l’esperienza in un grande trofeo internazionale, aspettando l’esordio in Champions League: finora ha giocato soltanto in Europa League, visto che l’Arsenal negli ultimi tre anni ha sempre mancato la qualificazione. L’anno prossimo giocherà soltanto in Inghilterra. Per Saka, però, non ha un peso così grosso: già da quando aveva 7 anni aveva scelto di legarsi ai Gunners, perché erano la sua squadra del cuore. Oggi è l’orgoglio di Hale End. Ha percorso la strada per Colney. Ed è arrivato fino a Wembley.

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