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Brocchi Matuzalem

Brocchi e quel Genoa-Lazio maledetto: il fallo di Matuzalem gli costò il ritiro

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Il sipario sul Cristian Brocchi calciatore cala a Marassi, in una domenica di 11 anni fa dove in seguito a un fallo di Francelino Matuzalem si vede costretto a dire stop. L'esito di quel Genoa-Lazio passa in secondo piano, a far rumore è il ko di chi oggi sta cercando di portare il Monza in Serie A.

Il 3 febbraio 2013 Genova diventa teatro di una sfida di campionato ricca di goal ed emozioni, ma anche del fallo per cui qualche mese più tardi Brocchi deve alzare bandiera bianca. Brocchi quel pomeriggio subentra e disputa appena 7 minuti, 7 minuti fatali che diventano gli ultimi con gli scarpini ai piedi. E poco importa se il Genoa vince 3-2 al 95', in casa Lazio i pensieri sono tutti rivolti alle condizioni di Cristian.

Il fallo di Matuzalem aumenta i problemi al piede che Brocchi si era fratturato due anni prima in un Lazio-Juve e che lo aveva costretto a stare fuori 10 mesi.  Per il brasiliano un giallo, l'avversario fuori in lacrime e una marea di polemiche.

Ad innescarle è Roberto Baronio, ex biancoceleste e vice di Pirlo alla Juve, che via Twitter dopo la gara attacca frontalmente Matuzalem e avanza sospetti su problemi personali tra i due dietro a quell'entrataccia.

"Le questioni personali risolvile da uomo!!! Matuzalem sei una merda!".

Parole durissime, a cui il verdeoro replica così a Baronio.

"Gli offensivi e gratuiti sospetti lanciati verso di me da Roberto Baronio su un noto social network sono frutto soltanto della sua fantasia. Non consento a nessuno di mettere in dubbio la mia lealtà in campo e fuori. Pertanto ho dato mandato a un legale di mia fiducia per tutelare la mia immagine in sede giudiziaria".

Che tra Brocchi e Matuzalem ci fosse astio, però, lo smentisce l'allora agente dell'ex tecnico del Monza: Davide Lippi.

"È stata un'entrata molto brutta, davvero ai limiti del regolamento. Da uomo di calcio ci sono rimasto male: non mi aspettavo una cosa simile da un giocatore del calibro di Matuzalem. Tra i due non c'è nulla, nessun contenzioso privato: solo chiacchiere dei giornali. Cristian non sta bene, l'infortunio riguarda lo stesso piede che lo ha tenuto fuori a lungo in precedenza".

E infatti il ko si rivela fatale, perché Brocchi si ritrova costretto a lasciare il calcio giocato dopo aver provato a tornare in campo con operazioni e terapie. Ad annunciarne il ritiro è la Lazio, il 10 maggio 2013.

"Lo staff medico, in accordo con l’atleta Cristian Brocchi, comunica che nonostante tutti i tentativi terapeutici effettuati, conservativi e chirurgici, si è verificata definitivamente l’impossibilità a riprendere la consueta e regolare attività professionale. La Societa’ ringrazia Cristian Brocchi per la professionalità dimostrata in questo lungo calvario augurandogli un’altrettanta carriera gloriosa lontano dai campi".

"Il trauma riportato in data 26/11/2011, durante la gara ufficiale di Campionato Lazio-Juventus, ha comportato la presenza di un dolore persistente al piede destro e la sensazione di instabilità dell’articolazione metatarso falangea del secondo e terzo raggio. L’atleta ha riportato nel trauma una lesione capsulo-legamentosa grave a carico del secondo e terzo raggio del piede destro senza lesioni ossee associate. Il trattamento conservativo eseguito ciclicamente nel corso delle ultime due stagioni agonistiche non ha portato a risultati significativi, se non periodicamente, dal punto di vista clinico e funzionale".

"Nella gara di Campionato del 3/2/2013 Genoa-Lazio l’atleta ha riportato, inoltre, un’infrazione al livello della base del primo e del secondo metatarso ed una lussazione metatarso-falangea del terzo dito per cui, nella giornata del 5/2 è stato sottoposto a trattamento chirurgico di riduzione e stabilizzazione attraverso una sintesi percutanea".

"A distanza di quasi tre mesi, pur essendo migliorata nella vita di tutti i giorni la sintomatologia clinica ed il dolore avvertito da Cristian, a malincuore siamo in data odierna a comunicare questo esito che nel nostro cuore speravamo avvenisse il più lontano possibile".

Un epilogo triste, amaro, soprattutto perché seguito a sacrifici enormi per continuare a giocare a ben 37 anni.

"Con Matuzalem non c'è nessun astio, poi mi ha chiamato per chiarire la situazione. A me è dispiaciuto soprattutto il fatto che non si sia scusato subito. Tra me e lui, comunque, non c'è alcun problema".

Un episodio su cui però entrambi i protagonisti mettono una pietra sopra. A conferma di ciò, qualche anno più tardi arriva il 'Matuzalem-pensiero'.

"Quando giocavo menavo. Era la mia caratteristica, non avevo niente contro Brocchi, anzi! Io dovevo salvarmi con il Genoa quell’anno e feci solo quello che era il mio modo di giocare. Ero un mediano cattivo, lo sono sempre stato. Solo Montero era più cattivo di me. Dopo la partita chiamai Cristian per porgergli le mie scuse. Mi rispose 'Mati stai tranquillo, perché mi si è incastrato il piede sull’erba'. Poteva essere chiunque, non solo Brocchi. Io non avevo problemi con lui".

"È più violento uno sputo in faccia. Al Saragozza un’entrataccia di Yaya Touré del Barcellona mi fece rivedere il campo dopo sei mesi: non pretesi mai le sue scuse".

Pentimento e fatalità, questa la linea di un Matuzalem che rievoca poi l'accaduto - insieme a un altro fallo commesso su Nenad Krsticic in un derby di Genova - con un post Instagram: frase ironica ad accompagnare la caricatura delle tibie di Brocchi e appunto di Krsticic.

"Un giocatore per cui la lealtà era fondamentale!".

Parentesi social a parte, l'amaro incrocio Brocchi-Matuzalem appartiene al passato.

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