Il Brighton rinasce e batte il suo passato: Chelsea ko 4-1, primo successo per De Zerbi

Alla vigilia della sfida dell'Amex in Inghilterra quella tra Brighton e Chelsea era stata definita, com'era normale che fosse, la "sfida di Graham Potter", visto tutto quello che l'attuale tecnico dei Blues è riuscito a fare negli anni.

Due salvezze consecutive e un nono posto in classifica: non sono solo dati importanti (l'ultimo, tra l'altro, il miglior risultato in Premier League dei Seagulls), quando la sintesi di un'esperienza da applausi, culminata con l'addio anticipato dell'allenatore, sostanzialmente "acquistato" dal Chelsea.

Ma non solo: perché prima della partita con il Brighton lo stesso Potter non era ancora uscito da un campo di Premier League, da tecnico dei Blues, con una sconfitta. Ecco, prima di incontrare il suo passato.

Che, poi, è il presente di Roberto De Zerbi: e anche qui, parentesi doverosa. Perché alla vigilia i risultati stonavano fortemente con quanto detto nell'ultimo turno da un Pep Guardiola che, dopo aver battuto i Seagulls per 3-1, aveva premiato l'ex Sassuolo e Shakhtar Donetsk avvertendo che prima o poi tutti si sarebbero trovati di fronte al grosso impatto del "De Zerbi-ball" nel massimo campionato inglese.

Quando Gross esulta facendo ampi cenni da "It's Over", "E' finita", dopo il 4-1 messo a segno all'Amex, De Zerbi comprende che la striscia di 5 partite, le prime in Premier, senza vittoria sta per terminare.

Ne aveva perse 3, pareggiate 2: non sembravano esserci spiragli, ma all'intervallo il risultato si ferma sul 3-0, senza appello: in rete ci va Trossard, al solito, ma i Seagulls vengono aiutati da Loftus-Cheek e Chalobah, autori di due autogoal (per la prima volta nella storia, il Chelsea segna 2 autoreti nella stessa sfida).

In apertuta di ripresa Havertz prova ad avviare la rimonta dei Blues, ma non c'è verso: il Chelsea di Potter si ferma, il Brighton di De Zerbi riparte, per la prima vittoria in Premier dell'italiano. Tra gli applausi dell'Amex.

Pubblicità