Thiago Silva Richarlison BrazilGetty Images

Brasile granitico e spettacolare, contro la Serbia scatta la caccia al sesto Mondiale

Scocca l'ora del Brasile ai Mondiali in Qatar. Giovedì 24 novembre alle 20 i favoriti per la vittoria iridata scendono in campo contro la Serbia e sarà l'inizio di un percorso ricco di insidie fin dal principio. Dopo la sfida contro Vlahovic e compagni, la squadra di Tite si presenterà in campo lunedì 28 alle 17 con la Svizzera e venerdì 2 dicembre alle 20 con il Brasile. È un girone difficile, equilibrato, senza squadre cuscinetto: ecco perché sarà un test davvero probante per chi ha nel mirino la sesta Coppa del Mondo della sua storia.

Il Brasile arriva in Qatar con i favori dei pronostici perché abbina al suo dna offensivo, geniale e spettacolare, un'organizzazione difensiva di primissimo livello come dimostrano i soli cinque gol presi nel girone di qualificazione chiuso al primo posto con 14 vittorie, 3 pareggi e zero sconfitte. Tite ha creato una formazione equilibrata che sembra un mix tra le ultime due selezioni verdeoro che hanno alzato la Coppa del Mondo, un incrocio tra quella del “Joga Bonito” e del quadrilatero Ronaldinho, Rivaldo, Kakà, Ronaldo che ha trionfato nel 2002 in Corea e Giappone e quella di ferro del 1994 trascinata più dai muscoli dei vari Dunga, Mazinho, Marcio Santos e Aldair che dalle giocate di Romario e Bebeto.

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La selezione carioca ha trovato la sua formula magica con una linea a quattro bloccata davanti ad Alisson in cui spicca la coppia centrale Marquinhos-Thiago Silva, accompagnata dai terzini della Juventus Danilo e Alex Sandro. La protezione alla difesa arriva dalla presenza in campo sempre dei due mediani Fred e Casemiro contro la Serbia, con Fabinho e Guimaraes riserve di lusso. Una sorta di muro costruito per dare libero sfogo ai quattro attaccanti da scegliere tra un firmamento di stelle del calibro di Vinicius, Raphina, Richarlison, Rodrygo, Gabriel Jesus, Martinelli, Anthony, Pedro e soprattutto Neymar. Il numero dieci in Qatar ha l’occasione di uscire dal cono d’ombra di una carriera vissuta sempre un passo indietro rispetto all’eterno duello Messi-Cristiano Ronaldo.

La scalata verso il successo inizia contro la Serbia che ha grande potenziale e rappresenta una serie minaccia per il Brasile. Stojkovic ha talento da vendere in attacco con Vlahovic, Jovic, Tadic e Mitrovic che saranno il primo vero stress test per la fase difensiva dei verdeoro. Ma non è finita qui perché in mediana c’è Milinkovic-Savic e nel 3-4-1-2 c’è spazio anche per lo juventino Kostic a macinare cross e chilometri a sinistra. Rispetto alle altre pretendenti al trono mondiale, i carioca hanno l’esordio più duro, non necessariamente un male. Grazie ad un girone equilibrato, la selezione di Tite avrà l’obbligo di affrontare subito nel Mondiale senza pericolosi cali di tensione che già in passato hanno tradito i verdeoro.

Il tempo delle parole è quasi agli sgoccioli, da giovedì sarà il campo a dover parlare. Il Brasile, favorito già nella sfida d’esordio contro la Serbia anche secondo i pronostici calcio su Sportytrader, riprova l’assalto al titolo iridato. Vent’anni dopo Cafù, potrebbe davvero essere Thiago Silva ad alzare nei cieli del Qatar la Coppa del Mondo.

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