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Heiko Herrlich Bayer Leverkusen

Traditore per un Borussia, idolo per l'altro: Herrlich, il tumore e la rivincita

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Heiko Herrlich ha soltanto 49 anni, ma ha già vissuto tante vite. Nella sua carriera da calciatore, per certi versi breve, ma intensa e vincente. Nella sua carriera da allenatore che lo ha portato, in quindici anni, ad allenare in quattro serie diverse, più giovanili in club e Nazionale. Soprattutto, però, fuori dal calcio. Nella sua sfera privata. Perché Herrlich tra il 2000 e il 2001 ha sconfitto un tumore maligno al cervello. Ed è diventato un riferimento per la lotta al cancro e un simbolo di rinascita. Una rivincita che si descrive con il suo cognome: 'Herrlich', che in tedesco significa 'meraviglioso', 'eccellente'.

Il  momento che cambia la vita dell'attuale allenatore dell'Augsburg risale al novembre del 2000, mentre viveva una delle stagioni più prolifiche della sua carriera. Tra Bundesliga e DFB-Pokal, 10 goal segnati in 12 partite. Sembrava tornato indietro di cinque anni, in quel magico 1995 nel quale vinse il Torkanone, il titolo di capocannoniere della Bundesliga, alla pari con Mario Basler. Giocava nel Borussia Mönchengladbach, club nel quale si era trasferito nel 1993 dopo aver lasciato il Bayer Leverkusen, dove è cresciuto, dove ha mosso i primi passi da professionista. Poi la diagnosi: germinoma al mesencefalo. Curabile con radioterapia. L'annuncio fece scandalo, perché il Borussia Dortmund lo comunicò alla Borsa di Francoforte. Dopo dieci mesi, tornò in campo. Anche se non sarebbe mai tornato quello di prima.

Heiko Herrlich Borussia DortmundGetty

Il quarantanovenne, nativo di Mannheim, aveva iniziato a mettersi in luce già dalla giovane età. Eppure da adolescente, la sua vita rischiava di prendere una strada diverda da quella del pallone. Herrlich voleva lasciare il calcio quando BertiVogts non lo chiamò nella nazionale Under 15. Alla fine decise di andare avanti, nel Friburgo e poi nel Bayer. Segnando goal a raffica con l'Under 21 e vincendo anche una DFB-Pokal nel 1993. Era un comprimario, la riserva del grande Ulf Kirsten, uno dei migliori attaccanti della Bundesliga. Il passaggio al Gladbach fu una svolta: due anni da sogno, specialmente il secondo. Capocannoniere in campionato e in DFB-Pokal. Convocazione in nazionale, cinque presenze e anche un goal.

Il 1995, però, verrà sempre associato al suo nome per il trasferimento da Borussia a Borussia, dal Gladbach al Dortmund. Aveva un contratto in essere, ma contava di liberarsi grazie a una presunta promessa dell'allenatore Russmann (che negò). Decise di non allenarsi più con i Fohlen, preferì farlo con il Fortuna Colonia, squadra di seconda divisione. Che all'improvviso si trovò a svolgere sedute con il capocannoniere della Bundesliga. La vicenda finì in tribunale, poi si risolse con la mediazione della DFB. L'attaccante firmò con i gialloneri, che pagarono 11 milioni di marchi, circa 5 milioni e mezzo di euro di oggi. Per il tempo, una cifra record.

A Dortmund la carriera di Herrlich divenne vincente come non era mai stata. Due campionati, una Champions League - vinta in finale contro la Juventus giocando anche 23 minuti. Era di fatto il 'vice' di Riedle, ruolo che poi si è portato dietro nel corso della sua carriera giallonera. Il più classico dei 'dodicesimi'. Togliendosi comunque enormi soddisfazioni, come una doppietta a OliverKahn in una sfida al Bayern del 1999. Non due goal banali, perché impedirono al leggendario portiere tedesco di battere il record di minuti di imbattibilità in Bundesliga. Kahn si infuriò e dopo aver subito il secondo goal gli appoggiò il naso sul collo, un'esultanza rimasta iconica.

Oliver Kahn Heiko Herrlich 1999getty Images

L'inizio lampo della stagione 2000/01 è rimasto l'ultimo lampo della sua carriera ad alti livelli. Dopo la chemioterapia non tornò più al suo livello. Anche se si tolse una grande soddisfazione il 15 settembre 2001. Il mondo era scosso dall'attentato alle Torri Gemelle. Si giocava il Revierderby tra Schalke e Dortmund, partita decisa da un goal del grande ex Andi Möller in favore del club di Gelsenkirchen. Quella partita però verrà ricordata per ciò che accadde al 77': il ritorno in campo di Herrlich dopo il tumore, accolto dalla standing ovation di tutta la nuovissima Arena AufSchalke.

Nonostante un contratto fino al 2005, rinnovato dopo la notizia del tumore, Herrlich decise di ritirarsi nel 2004. La sua ultima presenza con la prima squadra è del 3 maggio 2003, contro il Wolfsburg. Uno spezzone, come tanti. Anche perché dopo il cancro Herrlich non era più lo stesso in campo: un solo goal, in Coppa UEFA, e qualche presenza con la seconda squadra nelle serie minori. Dopo una carriera da oltre 250 presenze e 74 goal in Bundesliga, iniziò ad allenare nelle giovanili del club giallonero, dove è ancora oggi considerato una bandiera: ha anche la propria stella nella Walk of Famedel club.

Il percorso che lo ha portato anche nelle nazionali giovanili, dove ha allenato anche Toni Kroos. Poi Bochum, Unterhaching, giovanili del Bayern Monaco. E, nel 2016, a sorpresa lo JahnRegensburg, preso in mano a gennaio 2016, quando militava in quarta serie. Lo lascerà a giugno 2017 dopo una doppia promozione, perché risponderà alla chiamata del Bayer Leverkusen. Dalla Regionalliga alla Bundesliga, in 18 mesi. Dal marzo 2020 all'aprile 2021 ha allenato l'Augsburg.

Heiko Herrlich Regensburg 3 Liga 28012017Getty Images

Quando finalmente pensava di poter esordire, alla prima partita della ripartenza, ha dovuto rimandare ancora, a causa di una toccata e fuga al supermercato per comprare una crema e conseguente violazione del protocollo Covid. Durante l'esperienza in Bundes, è dovuto tornare in ospedale per curare uno pneumotorace, che ha superato. Il 21 aprile 2021, dopo 42 partite si è conclusa la sua avventura all'Augsburg con l'esonero da parte dalla società. Ora è in attesa di una nuova chiamata e vuole rimettersi in gioco.

Oltre al campo, Herrlich è particolarmente attivo nel sociale: è ambasciatore di associazioni nella lotta contro il cancro. Nel 2006 è stato l'ambasciatore al Mondiale di Germania per le persone con disabilità. Nel 2016 ha anche una parte nel docu-film 'Und vorne hilft der liebe Gott', insieme ad altri calciatori.

"Voglio motivare i pazienti di cancro che sono nella stessa situazione, come ero io, a rimanere fisicamente attivi".

Martin Dahlin, ex compagno di Herrlich, lo aveva inquadrato come "un ragazzo strano, che legge la bibbia quando è seduto sul gabinetto".Per tanti, invece, è Heiko Herrlich, un punto di riferimento e un esempio, in campo e soprattutto fuori. Anche se per i tifosi del Gladbach è rimasto un traditore.

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