La Francia riaccoglie Karim Benzema. La tempesta è ormai alle spalle e il centravanti del Real Madrid ha potuto festeggiare il tanto atteso reintegro nel giro dei 'Les Blues' dopo un interminabile periodo di assenza forzata che durava ormai da 5 anni e 237 giorni.
Di quanto accaduto nel mezzo tra i 90 minuti giocati contro il Galles (con tanto di rigore sbagliato) e la sua ultima apparizione contro l'Armenia datata ottobre 2015 si è scritto e detto tanto se non di tutto. Alla base dell'epurazione del numero 9 'merengue' dalla maglia del suo paese c'è l'episodio incriminato relativo al tentativo di estorsione ai danni dell'ex compagno Valbuena.
Fattaccio che separò, apparentemente senza margini di ricongiunzione, le traiettorie della nazionale campione del mondo in carica e quelle di uno dei suoi attaccanti più rappresentativi. Questo era il quadro generale sino allo scorso 21 maggio quando il nome del franco-algerino è tornato a far parte della ristretta lista dei 'Galletti' che tra dieci giorni daranno la caccia ad un titolo continentale che manca dall'edizione del 2000.
Chi, invece, dei colori della nazionale francesce ne ha fatto una sorta di seconda pelle è Olivier Giroud. L'attaccante fresco di rinnovo con il Chelsea sino al 2022, sotto i dettami tecnici di Didier Deschamps è diventato un elemento cardine del collettivo transalpino. Con 44 goal in 107 presenze, il calciatore nativo di Chambery è il secondo miglior marcatore di sempre nella storia della nazionale francese e nonostante un minutaggio sempre più ridotto con il club di appartenenza, la sua convocazione non è mai stata argomento di discussione.
(C)Getty ImagesBenzema e Giroud, dunque. Due risorse preziose da sfruttare a dovere per mettere nel mirino la notte dell'11 luglio che nel tempio di Wembley proclamerà la nuova regina del Continente.
Due calciatori uniti negli obiettivi e pronti a lottare per la stessa causa, con buona pace di una rivalità che nel corso degli anni è stata animata da un rapporto decisamente complicato tra i due che spesso e volentieri non se le sono mandate a dire. Nell'opinione pubblica in molti hanno premuto per un ritorno di Benzema come 'nove' della Francia. Giroud, intanto, segnava e vinceva il Mondiale. Benzema non si è mai sentito toccato dalla discussione, tanto da liquidare la questione con una frase molto pesante nei confronti del connazionale in una diretta Instagram.
"Non si possono mettere a confronto una vettura di Formula Uno e un go kart, non si possono confondere. E io sono la macchina di Formula Uno".
La replica di Giroud non si fece attendere.
"Io però sono un kart campione del mondo".
Proprio così, perchè mentre Benzema si trovava alle prese con il proverbiale 'embargo' da nazionale, Giroud alzava la Coppa del Mondo nel 2018 dopo aver giocato anche la finale di Euro 2016, persa contro il Portogallo. Peraltro, da titolare in entrambi i casi.
Getty ImagesDue storie diametralmente opposte che oggi si ritrovano ad intrecciare nuovamente le rispettive trame, proprio come successe nel 2014 quando insieme condividevano la titolarità al Mondiale sudafricano.
L'attualità, quantomeno sulla carta, ha azzerato tutto. Deschamps non si è fatto influenzare dal clima rovente creatosi tra i due e li ha voluti nel proprio gruppo mettendoli nella condizione di lottare ad armi pari per una maglia al centro di un attacco impreziosito dalle stelle (intoccabili) di Mbappè e Griezmann. Di conseguenze, verdetto rimandato al rettangolo verde.
Benzema nei giorni scorsi ha parlato di chiarimento già avvenuto dopo la semifinale di Champions League tra Chelsea e Real Madrid, dalla quale è uscito sconfitto. E anche Giroud ha provato a smorzare i toni annunciando il proprio personale "fioretto" in caso di vittoria del titolo.
"Se vinciamo l'Euro, lo festeggeremo su un circuito di kart".
