Al grande pubblico ci è arrivato lo scorso settembre, quando in Nations League con la maglia della Slovenia contro la Svezia ha segnato un goal pazzesco, un sinistro al volo su un lancio dalla trequarti che ha fatto scattare i paragoni con Francesco Totti o con Marco van Basten, almeno in quanto a somiglianza nel gesto tecnico. I più attenti, però, il nome di Benjamin Sesko lo avevano già appuntato sul proprio taccuino da diversi mesi, se non addirittura anni. Perché parliamo di un ragazzo che se non è predestinato poco ci manca.
Il classe 2003 nativo di Radece è l’ennesimo esponente di lusso della scuola sportiva slovena, che solo negli ultimi anni ha portato alla ribalta Luka Doncic, uno dei migliori cestisti della Nba, e il ciclista Tadej Pogacar, secondo molte il più forte corridore in questo momento e vincitore del Tour de France nel 2020 e nel 2021.
Tutti si sono accorti presto del suo talento, sia in patria che fuori. Non solo Sesko ha segnato ad ogni livello nelle nazionali giovanili - si parla di qualcosa come 59 goal in 23 partite con la squadra Under 15 del Krsko nel 2017/18 - ma ha anche attirato l’attenzione degli scout di tutta l’Europa. Come spesso capita, la corsa l’ha vinta il Salisburgo, che ha deciso di portarlo in Austria appena sedicenne e lo ha fatto esordire un anno e mezzo dopo. E nel giorno dei suoi 18 anni ha debuttato in nazionale, il più giovane di sempre, diventando anche il più giovane marcatore 30 giorni dopo.
”Abbiamo ricevuto offerte da club davvero importanti, non ho mai visto niente di simile prima - ha detto a GOAL e SPOX il suo agente Elvis Basanovic - se avessimo scelto i soldi Benjamin si sarebbe trasferito in Inghilterra o in Italia, ma abbiamo deciso di guardare al progetto del Salisburgo. Qui ha un percorso tracciato, può crescere e ha maggiori possibilità di giocare in prima squadra”.
Tra queste c’era anche il Milan, come ha confessato Basanovic a Salzburg24.
"Ho parlato con Paolo Maldini di tante cose. Ovviamente è venuto fuori anche il nome di Benjamin. Nei prossimi 5-6 anni, Sesko sarà uno dei migliori attaccanti d'Europa. Attualmente ha tutto ciò di cui ha bisogno per il suo sviluppo a Salisburgo”.
(C)Getty ImagesCome tanti ragazzi, anche lui è passato dal praticantato nel Liefering, la squadra satellite del club targato Red Bull che milita in seconda divisione austriaca. A farlo esordire è stato Jesse Marsch, quando non aveva neanche 18 anni: 3 minuti in campo contro l’Hartberg a gennaio 2021. Solo una comparsata rimasta isolata, perché fu l’unica presenza stagionale. Il club valutò che fosse meglio continuare il percorso di crescita nella seconda squadra, passata nel frattempo in mano a MatthiasJaissle, dopo la dipartita di Bo Svensson a gennaio in direzione Mainz.
Per Sesko è stata la svolta: con l’ex difensore dell’Hoffenheim si è subito instaurato un rapporto forte e un’intesa tecnica che ha portato lo sloveno a segnare 18 gol in 14 partite nel giro di 3 mesi. Era il segnale che i piani alti attendevano: il 2021/22 Jaissle e Sesko lo hanno iniziato insieme in prima squadra. Entrambi come emergenti: il tecnico poco più che trentenne, ex difensore dell’Hoffenheim di Rangnick, ha riconosciuto ben presto il talento dello sloveno. E il poker rifilato in 9 minuti nell’amichevole contro l’Amstetten ha contribuito.
Per ora le reti sono 17 in 60 partite, ma i numeri descrivono solo marginalmente quelle che sono le sue potenzialità. Il suo sviluppo ha fatto scattare paragoni con Haaland, dovuti soprattutto al talento comune e al club di appartenenza, ma gli scout più autorevoli hanno notato particolari somiglianze con il primo Robert Lewandowski. Già dai nomi tirati in ballo è chiara quale sia la caratura del ragazzo.
"Questi paragoni mi motivano e mi danno energia. Non rappresentano una pressione. Ascolterò e imparerò per essere anche meglio di lui. I miei compagni dicono che io e Haaland siamo molto simili, soprattutto per la nostra velocità. La maggior parte di loro dice che sono addirittura meglio”.
Se state sognando di averlo in squadra per la prossima stagione, dovete scordarvelo. Il suo futuro è già scritto: da giugno diventerà un giocatore del RB Lipsia, altra squadra della galassia calcistica di Red Bull, proprio come il Salisburgo. Un passaggio quasi automatico, come lo sono stati in passato quelli di Szoboszlai, Upamecano o Sabitzer, per citare alcuni nomi, ma non obbligatorio: dimostrano Haaland al Dortmund e Daka al Leicester. Si diceva fosse il sogno del Manchester United, ma la scelta del ragazzo è stata quella di crescere all’interno del sistema che lo ha lanciato.
A Lipsia lo hanno identificato probabilmente come il sostituto di Christopher Nkunku, già destinato a partire la prossima estate, avendo peraltro già effettuato delle visite mediche con il Chelsea. Per la verità sono giocatori con caratteristiche molto diverse: Sesko sfiora i due metri d’altezza, ma non lo dà affatto a vedere. Ha una velocità di punta che supera i 36 chilometri all’ora e tanta delicatezza nei piedi.
Getty“È uno dei più grandi talenti nella sua fascia d'età in Europa”, ha detto Basanovic, “ha un fisico incredibile, è alto, veloce e ha una grande elevazione. Tecnicamente è dotato, ha l’assist nelle sue corde”.
Gli ha fatto eco Christopher Vivell, il direttore tecnico del Lipsia, che nelle scorse settimane ha lasciato il club per far spazio a Max Eberl, che fino al 2020 ha lavorato nei quadri dirigenziali del Salisburgo
“Lo conosco da quando ha 15 anni, da quando l’abbiamo convinto a venire a Salisburgo. Ho seguito il suo sviluppo con grande attenzione, ho visto tutti i gol che ha segnato. Abbiamo voluto lasciarlo ancora un anno a maturare in Austria e mettere minuti, ma non vediamo l’ora arrivi qui. È uno dei migliori talenti d’Europa, ha il potenziale per diventare il migliore di tutti. Nel suo gioco ha tutto: velocità, elevazione, gioco aereo, senso del goal, mobilità, è tecnicamente dotato. Un giocatore unico e speciale”.
“È un club che si sta confermando anno dopo anno al top in Europa, qui si sta costruendo una storia di successo di cui spero di far parte. La filosofia della società è quella di credere nei giovani e di giocare un calcio offensivo in cui mi trovo a mio agio. E le infrastrutture mi hanno convinto che questo è il passo giusto”.
A Lipsia si augurano che il ragazzo riesca a ripercorrere le orme di Nkunku, arrivato come talento ed esploso come star mondiale. Salvo sorprese di mercato, avrà ottimi partner che possono fornirgli assist a volontà, da Dani Olmo a Dominik Szoboszlai, e un allenatore come Marco Rose in grado di esaltare i talenti offensivi.
Prima, però, la sua missione è quella di dare ancora qualche soddisfazione al Salisburgo, a partire dallo scontro qualificazione col Milan. Sesko non ha ancora segnato in Champions League: c’è una cornice migliore di San Siro per sbloccarsi?
